emergenza

Allarme sul Monte BiancoRischia di franare un ghiacciaio

Carlantonio Solimene

A rischio crollo il ghiacciaio Planpincieux del Monte Bianco, nella Val Ferret, in Valle d’Aosta. La situazione di allerta è stata segnalata dalla Regione e dalla Fondazione Montagna Sicura. L’analisi dei dati di movimento ha evidenziato «un potenziale pericolo di crollo, senza tuttavia poterne prevedere da un punto di vista temporale l’esatto momento, di un volume stimabile di 250mila metri cubi» al massimo. Sotto accusa ancora i cambiamenti climatici. Dopo le riunioni tecniche, a cui hanno partecipato, fra gli altri, i tecnici comunali e quelli regionali dell’assessorato alle Opere pubbliche, territorio ed edilizia residenziale pubblica, il sindaco di Courmayeur, Stefano Miserocchi, ha emanato un’ordinanza per vietare l’accesso pedonale e con mezzi a motore in alcune aree, la chiusura della strada comunale per la Val Ferret e della strada interpoderale per Rochefort, oltre all’evacuazione di alcuni palazzi e case. Dagli ultimi rilevamenti - si spiega - è apparso evidente un aumento di velocità di tutta la porzione inferiore del ghiacciaio che, a cavallo tra fine agosto e settembre, ha registrato una velocità media di picco tra i 50 e 60 centimetri al giorno. La stima volumetrica, effettuata dai tecnici di Montagna Sicura relativa alla porzione di ghiacciaio isolata dall’apertura di un crepaccio immediatamente a monte dell’area in movimento, risulta pari a circa 250mila metri cubi di ghiaccio. Il sindaco di Courmayeur, intanto, sottolinea che, «in base agli scenari presentati per motivi di sicurezza e incolumità pubblica, abbiamo dovuto adottare tali misure poiché lo scenario di eventuale caduta della porzione di ghiacciaio interessa questa volta il fondo valle antropizzato, in particolare la strada comunale di accesso alla località Planpincieux L’incolumità pubblica è prioritaria per l’amministrazione comunale». Nel mirino finiscono di nuovo i cambiamenti climatici, perché Miserocchi in un altro passaggio fa presente che questi «fenomeni testimoniano ancora una volta come la montagna sia in una fase di forte cambiamento dovuto ai fattori climatici, pertanto è particolarmente vulnerabile. Nella fattispecie, si tratta di un ghiacciaio temperato particolarmente sensibile alle elevate temperature». Poi assicura: «Il lavoro di monitoraggio è costante, grazie alla collaborazione con le Strutture regionali e con la Fondazione Montagna Sicura, ed è volto a garantire l’adozione di misure di sicurezza per l’incolumità pubblica e a valutare le prossime azioni e possibili scenari collegati». Il ghiacciaio Planpincieux, tra l’altro, è oggetto di studi sperimentali fin dal 2013 da parte della Fondazione Montagna Sicura in collaborazione con il Geohazard Monitoring Group del Cnr-Irpi di Torino, centro di competenza nazionale, con l’obiettivo di studiare i crolli di ghiaccio che avvengono con frequenza dalla fronte glaciale.