liberi tutti
Conte apre i porti. E le Ong ci sguazzano
Tra il dire è il fare c’è di mezzo il mare. Ed è proprio alla prima prova arrivata dal Mediterraneo che il governo rossogiallo lancia un segnale di discontinuità rispetto a quello gialloverde: le trattative sulla redistribuzione restano una «conditio sine qua non» ma tutto il resto cambia, a partire dal ritorno alla concessione di un porto sicuro per lo sbarco dei migranti. Gli 82 naufraghi a bordo della Ocean Viking, dopo sei giorni dal primo soccorso, vengono così indirizzati a Lampedusa. Poi, 58 di loro verranno inviati in Stati dell’Unione europea e 24 resteranno in Italia. In particolare, Germania e Francia riceveranno 24 persone ciascuna, 8 il Portogallo e 2 il Lussemburgo. Dall’approccio a muso duro a quello più dialogante. Due mezzi diversi per arrivare allo stesso fine: l’impegno dell’Ue a farsi carico del problema. «Credo ci sia un grande equivoco sull’assegnazione del porto sicuro alla Ocean Viking. Noi l’abbiamo assegnato solo perché l’Europa ha aderito alla nostra richiesta... SE VUOI CONTINUARE A LEGGERE CLICCA QUI