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Open Arms, altro che minori. Salvini: "Dopo i malati immaginari..."

Il ministro autorizza lo sbarco dei più piccoli ma tra i 27 sul molo di Lampedusa in 8 si dichiarano già maggiorenni

Silvia Sfregola
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"E come i presunti malati non erano malati sono curioso di vedere i presunti minori..." aveva dichiarato il ministro Matteo Salvini poco dopo aver autorizzato lo sbarco dei migranti minorenni dalla Open Arms. La ong aveva comunicato al Tribunale dei minori che si trattava di due di 15 anni, undici di 16 e quattordici di 17 anni. In tutto 26 ragazzi e una ragazza. Ma il tempo dell'identificazione e sui social il ministro è tornato più agguerrito che mai dopo aver ceduto "suo malgrado" al pressing del premier Conte: "Mi riferiscono da Lampedusa che dei 27 immigrati per i quali è stato ordinato lo sbarco in quanto minorenni, già 8 si sono dichiarati maggiorenni! Vedremo gli altri" scrive il ministero dell'Interno. "Dopo i malati immaginari, ecco i minorenni immaginari! Però quello cattivo è Salvini. Mentre altri cedono, io non cambio idea". Intanto non si placa nemmeno la bufera mediatica su Francesco Cascio, medico igienista di Lampedusa, che venerdì aveva diffuso la diagnosi di 13 migranti sbarcati dalla nave di Open Arms per motivi sanitari e che invece stavano tutti bene, secondo i referti, tranne uno che aveva l'otite. Cascio, ex politico con un passato in Forza Italia e Nuovo Centrodestra, ma con trascorsi anche nella Democrazia Cristiana prima del 1994, è stato accusato da più parti di aver fatto un gesto politico. Ma lui si difende, sottolineando che a parlare sono i referti e in un lungo post su Facebook sottolinea di essere «finito, mio malgrado, di nuovo, nel tritacarne mediatico di chi fa solo dietrologia politica. E non ne avevo alcuna nostalgia! Tutto perché, interpellato dalla stampa, ho riferito quali erano state le diagnosi dei medici del Poliambulatorio di Lampedusa per i 13 migranti sbarcati dalla Open Arms. Come ho detto, e ribadito, la situazione più grave che i medici, di cui sono responsabile, hanno refertato è stata un'otite media. Grazie a Dio! Nessun altro caso grave da segnalare. È tutto scritto nero su bianco nei referti del Poliambulatorio, di cui noi medici, nel caso, rispondiamo anche penalmente». Cascio smentisce dunque la relazione del Cisom, ribadendo che «non abbiamo diagnosticato nulla di tutto ciò che era stato invece segnalato nella relazione, presentata tra l'altro in carta non intestata e senza timbro del Corpo italiano di soccorso dell'Ordine di Malta». «Quanto affermato dal responsabile del Poliambulatorio di Lampedusa corrisponde alla verità rispetto a quanto riscontrato dai sanitari locali e non può in alcun modo essere tacciato di faziosità politica, come ho letto in qualche ricostruzione giornalistica», sostiene, sempre su Facebook, anche l'assessore della Regione Siciliana alla Salute, Ruggero Razza. «Ho sentito ieri il direttore generale dell'Asp di Palermo e voglio disporre l'acquisizione dei certificati e delle cartelle cliniche. Nessuno dimentichi che le prestazioni sanitarie sono erogate dalla Regione Siciliana che ha il diritto di comprendere se esiste l'ipotesi di una truffa. La Procura di Agrigento ha correttamente aperto un fascicolo. Spiace constatare che si sta utilizzando la questione sanitaria per nascondere una decisione politica», conclude Razza. Cascio sottolinea la sua amarezza: «Per aver riferito semplicemente dei fatti, mi sono ritrovato travolto dagli attacchi mediatici e social, di chi ha tirato fuori il mio passato politico per insinuare che io stia facendo da spalla al ministro dell'Interno Matteo Salvini. Non permetterò che si facciano illazioni del genere sulla mia professionalità. Per me la medicina è importante, è il mio mestiere. Tutto il resto sono chiacchiere. Tutto il resto è politica. E con la politica ho già dato».

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