La banda dello spray: furti nei locali per fare la bella vita
Usavano il peperoncino per rubare guadagnando 15mila euro al mese. Sei in arresto per omicidio, uno per ricettazione
Una banda specializzata in rapine nei locali notturni del Centro e del Nord Italia. Sei ragazzi del Modenese tra i 19 e 22 anni, più uno accusato di ricettazione, sono - secondo gli inquirenti - i responsabili della strage all'Azzurra Clubbing di Corinaldo, in provincia di Ancona, dove tra il 7 e l'8 dicembre dello scorso anno morirono schiacciati dalla calca cinque adolescenti e una giovane mamma. Morirono travolti dalla folla che cercava di uscire dal locale all'interno del quale era stato spruzzato spray urticante per creare panico e compiere furti tra i presenti. La 'banda dello spray urticante', che rubava per comprare droga e oggetti di lusso, è finita in manette nella notte in seguito a un blitz dei carabinieri che, da subito, hanno imboccato la pista dei furti dopo che uno dei sopravvissuti aveva riferito a un buttafuori che qualcuno nella ressa aveva tentato di rubargli la catenina d'oro. I sette sono stati incastrati grazie agli accertamenti tecnici del Ris, come ha spiegato il procuratore di Ancona Monica Garulli. In particolare, si è lavorato su una 'traccia biologica' trovata nel tappo della bomboletta spray recuperata dai carabinieri nella discoteca dopo la strage. I carabinieri hanno cercato episodi analoghi ottenendo riscontri in alcuni locali del Centro e Nord Italia per arrivare alla stessa banda con lo stesso modus operandi, "anche dopo la strage di Corinaldo, ma evitando l'uso di spray al peperoncino", come confermato dal procuratore. Una volta individuati i componenti del gruppo, i militari, guidati dal comandante del nucleo investigativo del reparto provinciale di Ancona, tenente colonnello Americo Di Pirro, hanno analizzato le celle impegnate e i telefoni dei sospettati ottenendo un riscontro "del tutto coerente con la loro presenza a Corinaldo". Il procuratore Garulli ha parlato anche di "una successiva attività tecnica", con ogni probabilità riferita alla registrazione dei movimenti del Telepass delle auto ai caselli autostradali. Le accuse della procura di Ancona sono pesanti: sei degli arrestati sono ritenuti responsabili della strage e accusati di omicidio preterintenzionale, lesioni personali, oltre che di rapine e furti con strappo. Il settimo deve rispondere solo di ricettazione. Gli arresti della notte scorsa, dunque, avrebbero chiuso il cerchio intorno a una banda seriale, una "organizzazione per delinquere dedita a rapine e furti" che - è stato calcolato - fruttavano in media 15.000 euro al mese. Non è comunque ancora conclusa l'inchiesta della procura sulla strage al 'Lanterna Azzurra Clubbing'. Resta da chiarire, al di là della causa scatenante, se vi siano reponsabilità per carenze strutturali nel locale e legate all'organizzazione. Prima dei 7 arresti di oggi, le indagini hanno coinvolto 18 persone, una delle quali minorenne all'epoca dei fatti. Si tratta dei tre gestori del locale, i quattro proprietari dell'immobile, un addetto alla sicurezza, un dj, il sindaco di Corinaldo, i cinque membri effettivi della commissione di vigilanza, e due tecnici, che hanno assistito i gestori nelle pratiche per l'ottenimento del permesso di un locale che, secondo gli inquirenti, risulterebbe essere un magazzino agricolo, ed e' stato posto sotto sequestro preventivo. Per 17 le ipotesi di reato sono di concorso nell'omicidio colposo plurimo aggravato e disastro colposo, mentre per i sei della commissione di vigilanza e i due tecnici c'e' l'ipotesi di falso ideologico. Il diciottesimo indagato, dalla procura dei minori, è un 17enne all'epoca dei fatti, sospettato pochi giorni dopo la strage di aver utilizzato uno spray al peperoncino all'interno del locale, scatenando il panico tra i presenti, che si precipitarono quasi tutti verso l'uscita di sicurezza numero 3, davanti alla quale morirono cinque adolescenti e una giovane mamma. Il ragazzo ha sempre affermato di essere altrove la notte tra il 7 e l'8 dicembre 2018. La svolta nelle indagini di oggi probabilmente servirà a chiarire la sua posizione.