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"Serena uccisa in caserma". Chiesto il processo per cinque persone

A 18 anni dall'omicidio. Il padre: so perché è stata massacrata

Davide Di Santo
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La procura di Cassino ha chiesto il rinvio a giudizio per cinque persone nell'ambito dell'inchiesta sull'omicidio di Serena Mollicone, la giovane uccisa ad Arce (Frosinone) nel 2001. La procura fa sapere in una nota di aver depositato oggi "la richiesta di rinvio a giudizio per il maresciallo Franco Mottola, la moglie Anna Maria, il figlio Marco e il maresciallo Vincenzo Quatrale per il reato di concorso nell'omicidio di Serena Mollicone". Per il solo Quatrale chiesto il "rinvio a giudizio per istigazione al suicidio del brigadiere Santino Tuzi"; per "l'appuntato Suprano per il reato di favoreggiamento".  Secondo la procura la giovane è stata uccisa all'interno della caserma dei carabinieri. "Grazie alla rivisitazione approfondita e sistematica di tutti gli atti procedimentali, svolta con la collaborazione del comando provinciale dei carabinieri di Frosinone, alla riesumazione del cadavere e all'applicazione di tecniche all'avanguardia, sia all'opera della professoressa Cristina Cattaneo, del Labanof dell'Istituto di medicina legale di Milano che del Ris dei carabinieri di Roma, questo ufficio ritiene di aver provato che Serena Mollicone è stata uccisa nella caserma dei carabinieri di Arce", sottolinea in una nota la procura di Cassino che oggi ha fatto le richieste di rinvio a giudizio. Secondo la procura Serena sarebbe stata uccisa "con una spinta contro una porta, data la riscontrata perfetta compatibilità tra le lesioni riportate dalla vittima e la rottura di una porta collocata in caserma" e "la perfetta compatibilità tra i microframmenti rinvenuti sul nastro adesivo che avvolgeva il capo della vittima ed il legno della suddetta porta, così come con il coperchio di una caldaia della caserma". "Sono 18 anni che Serena è stata uccisa, è giusto finalmente sapere la verità. Sono fiducioso che, a questo punto, la verità verrà fuori totalmente e chi ha sbagliato deve pagare", ha commentato Guglielmo Mollicone, padre di Serena. "Era andata in caserma per denunciare un giro di droga", sostiene l'uomo che ricorda che la figlia "è stata massacrata" e dai suoi resti "manca addirittura l'organo genitale e una parte della fronte". 

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