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No Tav incappucciati forzano il cancello ed entrano nel cantiere

Davide Di Santo
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Tensione in Val di Susa per il corteo dei No Tav. I manifestanti hanno aperto con il flessibile un varco nel cancello posto dalle forze dell'ordine sul sentiero Gallo-Romano a Giaglione e molti, con il volto coperto seguiti da un furgoncino bianco spinto da alcuni ragazzi, hanno tentato di entrare mentre altri hanno tirato pietre in direzione del cancello. Le forze dell'ordine hanno risposto lanciando alcuni lacrimogeni e a quel punto il grosso corteo è tornato sui suoi passi. Una quarantina di persone sono state denunciate tra cui anche alcuni esponenti del centro sociale Askatasun e un leader nazionale del movimento No Tav che ha preso parte attiva alla demolizione del cancello.  Dopo due ore di marcia il corteo dei No Tav aveva lasciato la strada dividendosi per raggiungere il cantiere di Chiomonte. "Questi sono i nostri sentieri - avevano annunciato gli organizzatori - Ora ci divideremo per raggiungere il cantiere con percorsi diversi. Tanti ruscelli per formare una marea immensa. Gli faremo una bella sorpresa". La manifestazione No Tav arriva dopo il sì del governo all'opera. "Non ci siamo mai fatti prendere in giro, non ci sono governi amici anche se questo non significa che non avessimo sperato che le cose potessero cambiare dopo le parole di chi in campagna elettorale aveva promesso che il Tav non si sarebbe fatto", fanno sapere  gli organizzatori della marcia No Tav. "Non ci facciamo prendere in giro e a tutti i partiti, M5S in primis, diviamo che i giochi di potere e di poltrone non ci interessano . Siamo in tanti a far sentire la nostra voce con forza e determinazione. Non accettiamo intimidazioni . Fermare il Tav tocca a noi", aggiungono.

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