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Rivolta social contro Saviano. Rita Dalla Chiesa: scorta si ribelli

Davide Di Santo
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"La morte di Mario Cerciello Rega è già territorio saccheggiato dalla peggiore propaganda. La morte di un carabiniere in servizio non può essere usata come orrido strumento politico contro i migranti". A scriverlo su Facebook, commentando l'uccisione del carabiniere accoltellato a morte a Roma durante un controllo, è Roberto Saviano. "Delinquenti politici che, per allontanare da sé i sospetti sui crimini commessi, non esitano a usare i più deboli tra voi", scrive lo scrittore di Gomorra che nel suo post esalta l'"onore di Mario Cerciello Rega che si è comportato da carabiniere" e "ha pagato con la vita". Ma l'equazione tra l'assassinio del carabiniere e l'"orrido strumento politico contro i migranti" ha fatto infuriare numerosi utenti del social network, che vedono nel post di Saviano la stessa intenzione che si propone di condannare: la strumentalizzazione ideologica di un fatto criminale. "Per rispetto a questa morte assurda potevi limitarti semplicemente alle condoglianze della famiglia del ragazzo assassinato. Dici che gli altri strumentalizzano, tu fai la stessa cosa", è uno dei tanti commenti al post su questo tenore.  Ad attaccare senza riserve lo scrittore è anche Rita Dalla Chiesa, popolare volto tv e figlia del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, ucciso a Palermo in un attentato mafioso. "Senza parole. E lui (Saviano, ndr) senza vergogna. Gli uomini della sua scorta dovrebbero ribellarsi, dopo quello che ha detto, e lasciarlo solo. E adesso attaccatemi pure. Non me ne importa niente", ha scritto la conduttrice e giornalista sui social. 

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