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Riparte la protesta No Tav. Incendio e razzi contro la polizia

Scontri davanti al cantiere di Chiomonte. I manifestanti hanno provato a sfondare la porta della cancellata

Carlo Antini
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Scontri nella notte tra manifestanti No Tav e polizia all'esterno del cantiere di Chiomonte dove gli attivisti hanno ammassato legna e creato un grande falò con fiamme alte quattro metri cercando al tempo stesso di sfondare la porta della cancellata metallica utilizzando un grande tronco di legno come ariete. Subito dopo, alcuni manifestanti hanno tentato con un flessibile elettrico di creare un varco nella cancellata metallica senza riuscirci grazie all'utilizzo di un idrante artigianale realizzato proprio per l'impiego in area boschiva. Infine una quindicina di facinorosi col volto coperto si è resa responsabile del lancio, per circa dieci minuti, di grosse pietre, petardi, bombe carta e razzi da segnalazione nautica. Agenti della Digos sul posto sono riusciti a identificare 20 manifestanti violenti che saranno denunciati. "Chi attacca la Polizia e il cantiere della Tav in Valsusa attacca tutta l'Italia: le divise sono il simbolo di chi difende la sicurezza dei cittadini perbene, l'Alta Velocità è l'emblema di un Paese che vuole andare avanti e non indietro. Nessuna tolleranza per i criminali, mi aspetto condanne inequivocabili da tutti gli schieramenti politici. Basta ambiguità: ora controlli a tappeto, arresti e accelerazione dei lavori". Lo dice il ministro dell'Interno, Matteo Salvini.

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