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L'audio choc di Borsellino: "Scorta solo di mattina per essere ucciso la sera"

Il magistrato in un video inedito davanti all'Antimafia

Silvia Sfregola
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"Che senso ha essere accompagnato la mattina per poi essere libero di essere ucciso la sera?". Se lo chiedeva Paolo Borsellino, la sua voce registrata nel corso si una deposizione del 1984 all'Antimafia è tra gli atti desecretati dalla Commissione e da oggi disponibili sul web. Borsellino lamentava la presenza di una sola auto blindata per 4 persone.  Dopo aver deliberato la declassificazione di atti e documenti, in occasione del 27esimo anniversario della strage di via D'Amelio la Commissione parlamentare Antimafia ha pubblicato online tutti gli interventi del giudice. Alcuni documenti audio erano liberi ma mai pubblicati, altri riservati o segreti e sono stati desecretati. In particolare, nel corso di una seduta dell'8 maggio 1984, Paolo Borsellino, ascoltato in qualità di giudice istruttore a Palermo, affronta anche il tema della sicurezza personale e della gestione dei dispositivi di scorta, evidenziando importanti criticità. "Con riferimento al personale ausiliario - disse Borsellino - desidero precisare che non si tratta soltanto dei segretari e dei dattilografi, dei quali dovremmo avere garantita la presenza per tutto l'arco della giornata e non soltanto per la mattinata (perché non lavoriamo soltanto di mattina), ma anche degli autisti giudiziari, perché buona parte di noi non può essere accompagnata in ufficio di pomeriggio da macchine blindate - come avviene la mattina - perché di pomeriggio è disponibile solo una macchina blindata, che evidentemente non può andare a raccogliere quattro colleghi. Pertanto io, sistematicamente, il pomeriggio mi reco in ufficio con la mia automobile e ritorno a casa alle 21 o alle 22. Magari con ciò riacquisto la mia libertà utilizzando la mia automobile; però non capisco che senso abbia farmi perdere la libertà la mattina per essere, poi, libero di essere ucciso la sera". 

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