scontro totale
Caos migranti, le navi Ong fanno la fila davanti a Lampedusa
La "Alex" della ong Mediterranea ha chiesto ufficialmente di attraccare a Lampedusa per far sbarcare i circa 50 migranti soccorsi in acque libiche dalla nave a vela. Questo nonostante l'accordo tra Italia e Malta che prevedeva lo sbarco a La Valletta dei migranti di Mediterranea e il trasferimento in Italia di stranieri allocati a Malta. Ma perché "Alex" vuole virare verso la Sicilia? La risposta a questa domanda è nel post che la Ong ha diffuso ieri sera. Ovvero perché attraccando a Malta la nave sarebbe oggetto di controlli e verifiche dalle autorità. "Non vogliamo essere sottoposti al regime di un paese straniero che in passato ha sequestrato le navi della società civile senza alcuna procedura di trasparenza", scrive la ong. "Non è vero che abbiamo rifiutato Malta e non cerchiamo impunità. Non è vero che Alex ha rifiutato di andare a Malta. Ha accettato La Valletta come porto sicuro da ieri notte, pur nella consapevolezza dell'assurdità di non permettere lo sbarco nel porto sicuro più vicino di Lampedusa. Questo per preservare i naufraghi a bordo dallo spettacolo indecente di giorni di trattative in mare - scrive in un post su Fb Mediterranea Saving Humans sulla situazione del veliero Alex - Quello che abbiamo chiesto sono però delle garanzie per la sicurezza dei naufraghi e per la nostra, tra le quali quella di navigare con a bordo solo con 18 persone equipaggio incluso, perché questo è il numero massimo di portata della nostra barca a vela. Abbiamo chiesto inoltre di potere sbarcare le poche persone migranti che avremmo così a bordo al limite delle acque territoriali maltesi. Questo perché da italiani non vogliamo essere sottoposti al regime di un paese straniero che in passato ha sequestrato le navi della società civile senza alcuna procedura di trasparenza". Intanto la nave Alan Kurdi della ong Sea Eye attende nelle acque internazionali a largo di Lampedusa nonostante una motovedetta della Guardia di Finanza abbia notificato al comandante il divieto di ingresso, transito e sosta nelle acque territoriali italiane. La nave ha a bordo 65 migranti. "Non siamo intimiditi da un ministro dell'interno ma siamo diretti verso il più vicino porto sicuro. Si applica la legge del mare, anche quando qualche rappresentante di governo rifiuta di crederlo", fa sapere la ong.