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In carcere il magistrato Alberto Capuano. Indagò sui Casalesi

Il tribunale di Napoli

Per i pm romani è al centro di un sistema corruttivo di cui fa parte un avvocato, un politico e un membro del clan Mallardo

Valeria Di Corrado
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Finisce in galera il giudice napoletano Alberto Capuano, al centro di un sistema corruttivo attorno al quale ruotava un avvocato, un commerciante, un consigliere municipale della lista civica di Luigi De Magistris e un appartenente a un clan mafioso. Nell'ambito dell'operazione "San Gennaro", la Squadra mobile di Roma ha dato esecuzione stamattina a un'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip del Tribunale capitolino nei confronti del collega Capuano, 60 anni, giudice preliminare presso il Tribunale di Napoli, distaccato alla sezione di Ischia; del consigliere circoscrizionale della X municipalità di Bagnoli (Napoli), Antonio Di Dio; dell'avvocato del Foro di Napoli Elio Buonaiuto; del commerciante di prodotti via internet Valentino Cassini; e del pregiudicato del Clan Mallardo di Giugliano, Giuseppe Liccardo. I cinque arrestati sono accusati a vario titolo di traffico illecito di influenze, millantato credito, tentata estorsione, favoreggiamento personale, corruzione per l'esercizio della funzione, corruzione per un atto contrario ai doveri d'ufficio e corruzione in atti giudiziari. Capuano era già stato indagato dalla Procura di Roma nel 2014 con l'accusa di aver favorito il gruppo imprenditoriale dei fratelli Ragosta con misure cautelari blande, in cambio di lavori di ristrutturazione del centro estetico della moglie del giudice. Contestazioni che poi sono state archiviate. Il giudice è noto per aver indagato, a suo tempo, sui clan dei Casalesi e dei Simeoli.

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