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Maturità tra Tacito e condensatori: studenti in crisi

Dopo il tema di italiano, uguale per tutti, questa mattina la vera novità dell'esame, il compito "misto": latino e greco con Tacito e Plutarco per i licei classici, matematica e fisica per gli scientifici, due lingue straniere per il linguistico

Silvia Sfregola
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Doveva essere l'ostacolo più grande. E lo è stato. Il secondo scritto della maturità 2019, quello d'indirizzo con la novità della doppia materia, lascia dietro di sé un'ampia schiera di studenti scontenti. Almeno stando ai commenti a caldo dei maturandi, subito dopo la fine delle ore a disposizione per svolgere le tracce. Secondo un sondaggio di Skuola.net, ad aver trovato difficile la prova è stato il 45% degli studenti. Due su 5 hanno ammesso di aver copiato. Le tracce si sono dimostrate più complicate persino rispetto alle aspettative. Nonostante le simulazioni ufficiali, proposte dal Miur, tra febbraio e aprile, quasi la metà del campione è rimasto spiazzato, ritenendo le tracce più complicate del previsto. Sicuramente più di quelle delle simulazioni stesse: la pensa così il 40% (mentre 1 su 3 le ha trovate simili agli esempi). Forse perché più di 1 su 5 non aveva svolto quegli argomenti in classe e circa 1 su 2 aveva approfondito solo parte degli spunti contenuti nel compito. Limitando l'osservazione agli indirizzi principali, sia al liceo classico che allo scientifico le tracce non sono andate giù ai ragazzi. Per un terzo dei maturandi del classico (34%), la versione di latino di Tacito era davvero ostica (solo 1 su 5 l'ha trovata abbordabile), leggermente meglio l'analisi del testo greco di Plutarco (il 30% l'ha giudicata insidiosa). Conferma la difficoltà della versione anche Leopoldo Gamberale, professore emerito di Lingua e Letteratura latina all'Università La Sapienza di Roma. «Tacito - spiega - non è mai facile. Questo brano in particolare è molto denso, e presenta problemi sia di lessico che di sintassi. C'è bisogno di una buona preparazione linguistica per tradurlo e spesso gli studenti non ce l'hanno». Al liceo scientifico, invece, crisi nera per la metà dei ragazzi (per 1 su 10 i problemi erano quasi impossibili), a far pendere l'ago della bilancia in peggio è stata senza dubbio la fisica (per il 60% era la parte più ostica). Per quanto riguarda le prove nello specifico, l'assassinio dell'imperatore Servio Sulpicio Galba da parte dei pretoriani e l'acclamazione di Otone è stata la vicenda scelta come filo conduttore per le due materie al liceo classico. L'episodio è narrato da Tacito nel primo libro delle 'Historiaè e da Plutarco nella 'Vita di Galbà. La prova, divisa in tre parti, consisteva nella traduzione di un testo in lingua latina, nella comparazione di un testo in lingua greca e tre domande a risposta aperta su entrambi i testi.  Al liceo scientifico, i maturandi potevano scegliere tra due problemi (studio della funzione applicato ad un condensatore e ai cavi della corrente elettrica) e rispondere a 4 quesiti su 8. Il campo magnetico è stato il tema centrale delle tracce, comparso in più domande. Al liceo artistico, si è parlato, invece, di 'selfiè. Agli studenti è stato richiesto, traendo ispirazione da artisti, opere o movimenti artistici, di interpretare il proprio autoritratto in maniera del tutto personale sia in termini formali che stilistici, dando prova delle capacità espressive e delle competenze tecnico-artistiche. Mentre al liceo artistico con indirizzo audiovisivo e multimediale la traccia si è basata sulla luna e l'anniversario dello sbarco del 1969. In particolare, al candidato è stato richiesto di progettare un'opera audiovisiva capace di celebrare in modo originale la ricorrenza dell'allunaggio, facendo riferimento ad alcuni documenti forniti (Alla luna e Canto notturno di un pastore errante dell'Asia di Giacomo Leopardi e due dipinti di Renè Magrittè, Il maestro di scuola e L'abito da sera) e ad altri riferimenti artistici e scientifici noti. «Nella traccia - spiega Umberto Guidoni, il primo astronauta europeo che ha visitato la Stazione Spaziale Internazionale - si è trattato dello sbarco sulla Luna, non tanto dal punto di vista storico o scientifico ma per quello che ha rappresentato in termini di comunicazione e impatto mediatico. Quello - aggiunge - fu davvero il primo evento mediatico globale, che fu realizzato proprio grazie alle tecnologie spaziali e all'entrata in servizio, pochi anni prima, dei satelliti artificiali». Per quanto riguarda, infine, le scienze umane, la relazione tra la condizione socioculturale e il rendimento scolastico nella riflessione psicopedagogica del Novecento è stata una delle tracce sottoposte ai maturandi, con testi tratti da Lettera a una professoressa scritta dai ragazzi della scuola di Barbiana sotto la supervisione di don Lorenzo Milani e Storia della scuola di Saverio Santamaita. Su questa traccia esprime soddisfazione Giancarlo Carotti, presidente della Fondazione che porta il nome di Don Lorenzo Milani: «La traccia scelta dal Miur è molto interessante e ci riempie di gioia. Ritengo che si poteva fare anche qualche anno addietro, perché quello che fece Don Lorenzo fu una mezza rivoluzione».

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