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Uccisa a martellate davanti alla figlia: il marito confessa

A chiamare i soccorsi la bambina di 10 anni

Valeria Di Corrado
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Ha confessato di aver ucciso la moglie al culmine di una lite e poi, come se nulla fosse, si è recato al lavoro. Elisa Ciotti, classe 1984, nata a Velletri (in provincia di Roma) ma residente con il marito e la figlia di 10 anni a Cisterna di Latina, è stata uccisa con un martello, che i carabinieri stanno cercando nelle campagne della zona. Dopo alcune ore di interrogatorio davanti al pm titolare dell'inchiesta, Andrea D'Angeli, l'uomo ha ammesso di essere il responsabile dell'omicidio. Tutto sarebbe accaduto durante la notte. La coppia si stava separando, ma ancora divideva lo stesso tetto, in via Palmarola. Intorno alle 4 del mattino è scoppiato l'ennesimo litigio e l'uomo, secondo una prima ricostruzione, avrebbe colpito a morte la moglie con un martello. Poi, intorno alle 7 è uscito di casa per andare regolarmente al lavoro con un collega camionista. A dare l'allarme, poco dopo che il papà era andato via, è stata la figlia della coppia, che ha chiamato un parente, che a sua volta ha avvisato i carabinieri. I militari, giunti sul posto, hanno trovato il corpo della vittima e la bambina sotto choc. L'uomo, rintracciato e portato in caserma, ha confessato poche ore dopo. «Questo dramma è un insulto alla coscienza di tutti: la violenza maschile è il più grave rischio che le donne di ogni età corrono nel nostro Paese - ha commentato Mara Carfagna, vice presidente della Camera e deputata di Forza Italia - Sono sempre di più, purtroppo, i bambini che vedono la madre uccisa dal padre e avranno la vita segnata dall'orrore. L'Italia ha una legge per sostenere gli orfani di femminicidio, approvata alla fine della scorsa legislatura, ma non c'è ancora traccia del regolamento attuativo. A questi piccoli non è ancora arrivato un soldo. Chiediamo conto al Governo di tanto colpevole ritardo, dell'indifferenza e del cinismo dimostrati su un tema che, evidentemente, viene usato solo sotto elezioni e per vuota propaganda».

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