le indagini della polizia
Abusi sui bambini, arrestato anche un maestro d'asilo
Un insegnante 64enne di una scuola dell'infanzia di Lamezia Terme, in provincia di Catanzaro, è stato arrestato con l'accusa di aver abusato sessualmente di alcune bambine molto piccole, che erano affidate alla sua tutela in classe. Nelle stesse ore ad Andria, in Puglia, è stato fermato un 22enne che adescava minorenni e si scambiava con loro messaggi, foto e video a contenuto sessuale. Nel primo caso, la polizia di Lamezia Terme ha arrestato l'insegnante, incensurato, perché grazie ad alcune telecamere nascoste nella scuola gli agenti hanno appurato che l'uomo faceva sedere sulle sue gambe o in braccio le bambine, toccando loro i glutei e le parti intime, con strofinamenti e gesti, spiegano gli investigatori, "diretti a compiere atti sessuali con le minori". L'arresto è giunto al termine di un'indagine scattata a seguito della denuncia di una madre, che si era rivolta al commissariato dopo aver ricevuto le confidenze della figlia di 5 anni. La bimba le aveva detto di essere costretta a subire i toccamenti dell'insegnante. Queste dichiarazioni sono poi state confermate da altre madri che hanno denunciato di aver appreso fatti simili dalle loro figlie, anche loro della stessa scuola dell'infanzia. Gli agenti a quel punto hanno installato un impianto di videosorveglianza all'interno della scuola, che ha permesso di accertare le responsabilità dell'insegnante. L'uomo in più occasioni è stato filmato mentre molestava le bambine, le prendeva in braccio, anche due contemporaneamente, accarezzandole morbosamente e dando loro baci sulla bocca e sul collo, con sfregamenti nelle parti intime. Da giovedì sera l'insegnante è in cella. Ad Andria invece è stato arrestato, sempre dalla polizia, un 22enne accusato di violenza sessuale aggravata e continuata, corruzione e adescamento di minorenni. Gli investigatori sono partiti dalla denuncia dei genitori di un bambino di 11 anni, messi in allarme dai numerosi messaggi che il figlio riceveva anche di notte sul suo cellulare. Dal controllo del telefono è emerso che il 22enne rivolgeva al bambino esplicite richieste di incontri e atti sessuali, fotografie, video e anche videochiamate dal contenuto pornografico, tutti contenuti multimediali che i genitori sono riusciti a salvare prima che l'autore potesse cancellarli. Alla richiesta di spiegazioni il bambino, tra disagio e reticenze, ha raccontato di essere stato avvicinato dal giovane circa tre anni fa, con un pretesto, per poi incontrarlo più volte. L'11enne non era la prima vittima: dall'indagine è infatti emerso che l'arrestato aveva l'abitudine di adescare ragazzini, anche in età infantile, sia con lusinghe che con minacce. Gli sono stati sequestrati cellulari e altri supporti informatici che ora sono al vaglio degli specialisti della polizia postale di Bari, mentre il 22enne è stato portato in carcere a Trani.