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Colpo al clan dei Casamonica, altri 22 arresti

Il blitz dei carabinieri: smantellato un giro di droga da 100mila euro al mese

Andrea Ossino
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Trascorse 24 ore dalla sentenza della corte d'Appello, che ha confermato l'aggravante mafiosa nei confronti dei tre esponenti della famiglia Casamonica-Di Silvio per l'aggressione avvenuta al Roxy Bar la domenica di Pasqua del 2018, i carabinieri di Roma continuano a colpire il clan dai 1000 affiliati. Sono 22, di cui 21 in carcere, le ordinanze di custodia cautelare chieste e ottenute dalla Direzione Distrettuale Antimafia. Roma, Trapani, Foggia, Voghera, Paola, Nuoro e Tornimparte: i carabinieri della Compagnia di Roma Casilina lavorano dalle prime luci dell'alba per dare esecuzione all'ordinanza firmata dal giudice per le indagini preliminari.  Grazie a @_Carabinieri_ e magistratura per l'operazione contro i Casamonica. I 22 arresti assestano un nuovo colpo al clan. Le istituzioni ci sono. #FuoriLaMafiaDaRoma #NonAbbassiamoLoSguardo— Virginia Raggi (@virginiaraggi) 9 maggio 2019 Si tratta dello sviluppo di un'indagine che ha consentito di accertare l'esistenza di un'associazione per delinquere finalizzata allo spaccio di sostanze stupefacenti, strutturata su un gruppo criminale a connotazione familiare che operava principalmente nei siti di via del Quadraro e Porta Furba a Roma, entrambi gestiti dai Casamonica.  Il clan tuttavia non si era accontento di far affari nel loro quartier generale, dove da anni i Casamonica si sono insediati, ma anche alla Tuscolana, al Quadraro, a Cinecittà, alla Garbatella: praticamente di tutta Roma Sud. Per capire il giro di affari occorre sapere che nel luglio scorso, durante una delle altre due operazioni che hanno seriamente intaccato la struttura organizzativa dell'organizzazione a delinquere, è stato sventato il tentativo di importare a Roma, dal Sud America, un carico di 7 tonnellate di cocaina. “Sono state indagini particolarmente veloci”, ha spiegato il procuratore aggiunto Michele Prestipino, che ha coordinato i pm Giovanni Musarò e Stefano Luciani.

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