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Spari in strada, muore un carabiniere. Fermato un uomo

Il conflitto a fuoco a Cagnano Varano: la vittima è il maresciallo Vincenzo Di Gennaro, 46 anni. Rabbia Salvini: "Il killer non esca più di galera"

Silvia Sfregola
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È morto in servizio Vincenzo Carlo Di Gennaro, 46 anni, maresciallo maggiore dei carabinieri di Cagnano Varano, in provincia di Foggia. Il militare è stato ucciso sabato mattina durante un conflitto a fuoco nella piazza principale del paese. Subito dopo una pattuglia ha fermato il presunto killer: si tratta del 67enne Giuseppe Papantuono. Pregiudicato per droga e lite violenta, avrebbe avvicinato la vettura su cui si trovava la vittima, impugnando una pistola e iniziando a sparare in pieno giorno. Nell'auto c'era anche un collega più giovane, Pasquale Casertano di 23 anni, che è rimasto ferito. I due carabinieri stavano effettuando un controllo. Gli investigatori seguono la pista della vendetta. Non è escluso, infatti, che l'assassino abbia premeditato il gesto. L'ipotesi è che si tratti di una ritorsione dopo delle perquisizioni effettuate dai militari nei giorni scorsi. Il Comune di Cagnano Varano, poco più di 7mila abitanti, ha proclamato il lutto cittadino. Parole di cordoglio sono state espresse dal presidente del Consiglio, Giuseppe Conte: «Il sacrificio avvenuto nel mio Gargano sia d'aiuto ad avere fiducia nelle istituzioni», ha detto il premier, che ha chiesto un minuto di silenzio al Politecnico di Bari, dove si trovava per l'inaugurazione dell'anno accademico. Con lui il presidente di Regione Puglia, Michele Emiliano: «Avendo lavorato per anni accanto a queste persone come magistrato, per me un fatto del genere è insopportabile, pesantissimo». L'episodio «non ha colpito solo due servitori dello Stato, ma l'intero Stato» e «chi tocca un carabiniere tocca ognuno di noi», ha affermato il vicepremier Luigi Di Maio, annunciando: «Ora basta, ci sarà una reazione!». Il ministro dell'Interno, Matteo Salvini, ha assicurato il suo «impegno» affinchè «l'assassino non esca più di galera» e su Facebook ha diffuso l'immagine del killer immobilizzato con la faccia sporca di sangue sull'asfalto: «Io sono contro la pena di morte - ha scritto nel post - ma un infame che ammazza un uomo, un carabiniere, che sta facendo il suo lavoro, non merita di uscire di galera fino alla fine dei suoi giorni». Parole di dolore sono arrivate anche da Ilaria Cucchi: «Esprimo profondo cordoglio e la mia vicinanza ai famigliari e al comandante generale dell'Arma - Giovanni Nistri, ndr - Che le istituzioni siano loro vicini e che questa morte nell'adempimento del proprio dovere non venga dimenticata. Sotto ogni punto di vista».

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