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Sapar, la bizzarra ordinanza del sindaco di Cairo Montenotte

Silvia Sfregola
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Con l'ultima ordinanza comunale in materia di regolamentazione degli orari delle sale giochi il sindaco di Cairo Montenotte, Comune della provincia di Savona, ha pensato bene di occultare il problema e di affidarlo all'oscurità delle tenebre. È come il classico struzzo che mette la testa sotto la sabbia oppure di chi cerca di nascondere la polvere sotto il tappeto sulla base di premesse inconsistenti, supportate dal nulla. Il provvedimento del primo cittadino impone la chiusura delle sale gioco dalle 7 alle 19 la sera (12 ore) consentendo per derivazione logica la fruizione e l'accesso nelle ore serali e notturne. Da sottolineare che l'ordinanza di Paolo Lambertini oltre ad essere bizzarra è gravemente restrittiva e limitante nell'esercizio d'impresa, imponendo per ragioni non giustificabili, orari difficilmente applicabili dai gestori delle sale giochi o scommesse con evidenti ricadute sul piano imprenditoriale e occupazionale. Ancor più singolare il fatto che gli stessi apparecchi installati in altri locali commerciali debbano essere spenti negli orari stabiliti dall'ordinanza, come dire che in un bar o in una rivendita tabacchi non sarebbe consentito l'accesso pena multe salatissime. Al primo cittadino sfugge il fatto che il sistema ha subito delle veloci trasformazioni e che il gioco online consente a chiunque di accedere attraverso qualsiasi mezzo per 365 giorni l'anno e per 24 ore al giorno. Ma il sindaco mostra evidenti limiti essendo all'oscuro di questa problematica così come ignora che provvedimenti di questo genere non producono altro che il fallimento di piccole e medie imprese e ulteriore disoccupazione.  Preoccupante appare la motivazione del provvedimento dettato da una laconica “segnalazione dei Servizi Sociali del Comune” i quali si sono limitati a denunciare “timori in riferimento alle classi sociali più deboli, potenziali vittime della gambling addiction con la illusoria speranza di ‘cambiare vita', “eventualità - sottolinea con trionfale enfasi l'ordinanza sindacale  - che rischia di vanificare le politiche e le azioni attuate fino ad ora a sostegno delle categorie disagiate con un buon grado di successo”. È ancora una volta evidente come regolamenti comunali e regionali a piè sospinto vadano in continua sovrapposizione tra loro creando un sistema di regolamentazione disomogeneo, difforme e illiberale con conseguenze catastrofiche per l'intero settore costretto a misurarsi in un quadro di totale approssimazione e di scarsa conoscenza dell'argomento. Per questo Sapar auspica un incontro con le autorità comunali al fine di verificare le ricadute sul sistema imprenditoriale nella disponibilità di individuare soluzioni che non penalizzino i lavoratori.       

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