Pacco bomba per la sindaca Appendino
A Torino sospeso il Consiglio comunale. Raggi: "Non mollare". Indagini sulla pista anarchica
Nuove intimidazioni contro la sindaca di Torino, Chiara Appendino. Durante la seduta del Consiglio comunale di lunedì pomeriggio gli uffici di protocollo al pian terreno di Palazzo civico hanno rinvenuto una busta gialla indirizzata alla prima cittadina. All'interno, un congegno rudimentale: una pila collegata a dei fili e della polvere esplosiva (ora al vaglio degli artificieri). Secondo la questura il plico era «idoneo a esplodere». Da quanto si apprende, si tratterebbe di un pacco esplosivo con «innesco a trazione», adatto a provocare feriti una volta esploso, che gli inquirenti rimandano al mondo anarchico-insurrezionalista. Appendino è nel mirino degli anarchici da quando un mese fa il Comune di Torino ha autorizzato lo sgombero dell'Asilo occupato di via Alessandria. Solidarietà alla sindaca è arrivata da tutto il mondo politico, a partire dal Movimento 5 Stelle di Torino e dalla collega romana Virginia Raggi che le ha ricordato di «non mollare». Il presidente della Camera, il 5 Stelle Roberto Fico si è detto certo che «le minacce e le intimidazioni non le impediranno di continuare a fare il suo lavoro a testa alta, da donna delle istituzioni e da sindaca», mentre il presidente della Regione Piemonte Sergio Chiamparino, esprimendole vicinanza, ha ricordato che «le istituzioni sono unite con fermezza e rigore a difesa della democrazia, non arretreranno di un passo davanti a chi usa la violenza e l'intimidazione». «Ci troviamo davanti all'ennesima prova che abbiamo a che fare con criminali pericolosi della peggior specie», ha affermato il capogruppo in Consiglio comunale e segretario torinese della Lega Fabrizio Ricca mentre Stefano Russo e Mimmo Carretta, rispettivamente capogruppo in Consiglio comunale a Torino e segretario del Pd torinese, hanno ribadito la necessità di un'unione di tutte le istituzioni per respingere «questi atti vigliacchi». L'allarme bomba è stato diramato intorno alle 16 di lunedì 1 aprile quando l'ufficio di protocollo del Comune ha notato la busta gialla: tempestiva la messa in sicurezza da parte dei vigili, che l'hanno ritenuta subito sospetta e che l'hanno infilata all'interno di una macchina radiogena, attraverso la quale è stato visto il contenuto del pacchetto. Si trattava di un marchingegno artigianale formato da una pila legata con dei fili elettrici a una bustina contenente polvere esplosiva. Immediato è stato l'intervento degli artificieri, impegnati per un paio d'ore nelle operazioni di disinnesco. Verso le 19 la busta è stata portata via per le analisi di rito. Non presente in Consiglio ma all'intero di Palazzo civico la sindaca Appendino ha subito convocato i partiti in conferenza di capigruppo, dove il comandante dei vigili ha spiegato l'accaduto; si è deciso così di rimandare alla prossima seduta le comunicazioni sugli scontri avvenuti durante la Critical Mass e sull'episodio di violenza sessuale al parco del Valentino. La seduta del Consiglio comunale, quindi, è stata chiusa. vln/mad 012108