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Zingaretti indagato per finanziamento illecito. Il segretario Pd: "Fiducia nella magistratura"

Nicola Zingaretti

La Procura avrebbe intenzione di archiviare la sua posizione

Carlo Antini
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A due giorni dalla proclamazione a segretario del Partito Democratico, fonti di Piazzale Clodio rivelano che Nicola Zingaretti è indagato per finanziamento illecito. Stando a quanto riferito dall'Espresso, il presidente della Regione Lazio nonché nuovo segretario del Pd avrebbe beneficiato di erogazioni per la sua attività politica dall'imprenditore Fabrizio Centofanti, arrestato nel febbraio del 2018, in passato capo delle relazioni istituzionali dell'imprenditore Francesco Bellavista Caltagirone. Erogazioni, però, di cui i magistrati non hanno trovato traccia al punto che per Zingaretti potrebbe profilarsi presto una richiesta di archiviazione. Nonostante questo, in contemporanea con il comunicato del settimanale in cui si rilanciava l'articolo, dal Movimento 5 Stelle è arrivata una valanga di richieste - da parte di deputati, senatori e anche consiglieri regionali - in cui si ripeteva, in maniera quasi identica, la stessa formula, «è sempre il solito Pd», seguita dalla richiesta di lasciare l'incarico di leader del partito. La notizia dell'inchiesta arriva proprio nel momento in cui il Partito Democratico è dato in forte ripresa, al punto da aver superato - per i sondaggisti di Swg - il Movimento 5 Stelle: 21,1% per il Pd contro il 21 dei grillini. Il primo a dichiarare, nel fronte M5s, è il sottosegretario agli Affari Esteri, Manlio Di Stefano: «Questo sarebbe il nuovo che avanza? Il neo segretario del Pd, Nicola Zingaretti - se venisse confermato quanto riportato da L'Espresso - sarebbe indagato per finanziamento illecito», spiega l'esponente del governo Conte: «Cambiano i segretari, ma gli affari oscuri sembrano rimanere di casa nel Pd. Zingaretti abbia il pudore di mollare la nuova poltrona». Il capogruppo M5s in Commissione Affari Costituzionali della Camera, Anna Macina, collega la vicenda di Zingaretti, a quella dei genitori di Matteo Renzi, fino ad arrivare a Silvio Berlusconi: «Nicola Zingaretti sarebbe indagato per finanziamento illecito, e tra le fila del partito dell'ex segretario Renzi è subito dèjà vu. Un altro aspetto che, purtroppo, non ci sorprende è che nello stesso contesto investigativo venga tirato in ballo anche Silvio Berlusconi. Un parallelismo, quello tra presunti casi di malaffare e vecchi politici, che continua a riproporsi». Segue la richiesta: «In ogni caso, adesso Zingaretti chiarisca sulle donazioni e faccia un passo indietro rispetto ai vertici del Pd». Per il senatore M5s Dessì, «nel Partito Democratico cambiano i segretari, ma le vicende e le opacità restano sempre uguali. I cittadini del Lazio che hanno dato fiducia a Zingaretti meritano una spiegazione, così come l'opinione pubblica». Una batteria di dichiarazioni alla quale il segretario dem risponde con un comunicato dai toni duri nei confronti degli esponenti M5s: «Quanto al Movimento 5 stelle e alle loro scomposte dichiarazioni: comprendo la loro disperazione per il disastro politico che stanno combinando, per essere da mesi succubi del loro alleato di governo, per essere in caduta libera nel gradimento dei cittadini e per le batoste elettorali avute in Abruzzo e Sardegna», sottolinea Zingaretti: «Ma se pensano di aggrapparsi alle fantasie di qualcuno sbagliano di grosso. Non mi faccio intimidire da chi utilizza queste bassezze. Se ne facciano una ragione». nel merito della vicenda, poi, il segretario dem, confermando la piena fiducia nella magistratura, assicura di essere «estremamente tranquillo perché forte della certezza della mia totale estraneità ai fatti che, peraltro, sono stati riferiti come meri pettegolezzi de relato e senza alcun riscontro, come affermato dallo stesso articolo del settimanale. Mai nella mia vita ho ricevuto finanziamenti in forma illecita e attendo quindi con grande serenità che la giustizia faccia tutte le opportune verifiche per accertare la verità».

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