giallo sull'avvelenamento
L'ordine dei pm: nessuno può vedere il corpo di Imane Fadil
Nessuno si può avvicinare al corpo di Imane Fadil. Ordine della Procura di Milano. La conferma arriva dall'obitorio milanese dove si trova, in attesa dell'autopsia, il cadavere della modella che era coinvolta come testimone dell'accusa nei processi sul caso Ruby. "È una disposizione dell'autorità giudiziaria - dice all'Adnkronos un addetto - non possono vederla nemmeno parenti o amici". In attesa dell'autopsia il direttore del Centro antiveleni di Pavia, Carlo Locatelli, ha commentato le notizie sulle presunte cause della morte di Imane Fadil. "Con riferimento al sospetto avvelenamento e alle notizie diffuse dalla stampa, è opportuno ricordare che il Centro antiveleni dell'Irccs Maugeri di Pavia non identifica radionuclidi e non effettua misure di radioattività". Locatelli precisa che "campioni biologici della paziente sono stati inviati al centro dall'ospedale in cui si trovava ricoverata, per esami e consulenza tossicologica. È stato richiesto il dosaggio dei metalli, ossia la loro individuazione in liquidi biologici, attività che è stata effettuata, e il cui esito è stato trasmesso alla struttura che lo aveva richiesto. Esito che era ed è evidentemente protetto da privacy".