Strage in Nuova Zelanda, stretta del Viminale contro l'effetto emulazione
Salvini: "Nessun collegamento dell'attentatore con l'Italia"
Alle forze di polizia italiane sono state impartite nuove direttive per una "rinnovata attività di monitoraggio per evitare il rischio di emulazione e l'eventualità di ritorsioni ad opera di ambienti radicali" dopo gli attentati contro le due moschee in Nuova Zelanda. È stato deciso nella riunione straordinaria del Comitato di analisi strategica antiterrorismo che si è tenuta questa mattina e a cui ha preso parte il ministro dell'Interno Matteo Salvini. "Le forze di polizia hanno garantito - riferiscono fonti del Viminale - massima collaborazione internazionale, nell'ambito delle attività di intelligence e prevenzione". Il ministro Salvini ha spiegato che "non sono emersi legami tra l'attentatore e l'Italia, ma i nostri apparati di sicurezza restano vigili per monitorare la situazione. Abbiamo la fortuna di contare su forze di polizia e intelligence tra i migliori al mondo, ma non abbassiamo la guardia". Il Comitato ha analizzato anche la storia personale del terrorista Brenton Tarrant, il cui nominativo non era mai stato evidenziato ai nostri apparati di sicurezza, anche dopo un ulteriore approfondimento dei suoi contatti all'estero.