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Non solo rughe, il botulino batterà anche l'impotenza

Chirurghi plastici a congresso: novità per la disfunzione erettile

Maria Grazia Coletti
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«Fra pochi anni la tossina botulinica potrebbe essere utilizzata anche per problemi di disfunzione erettile. I risultati dei primi studi pubblicati nel 2018 sulla rivista "Sexual Medicine Reviews'"e che riguardano lo studio sperimentale portato avanti dal dipartimento di andrologia dell'ospedale del Cairo e dal London Hospital di Londra sono infatti incoraggianti». È quanto dichiarato da Maurizio Benci, socio fondatore dell'associazione Aiteb (Associazione italiana terapia estetica botulino) in occasione del 7° Congresso nazionale Aicpe (Associazione italiana chirurgia plastica ricostruttiva ed estetica) "La chirurgia estetica"in programma fino a domani alla Fortezza da Basso a Firenze, ricorda una nota. «Ad oggi - spiega Benci - dopo un primo studio sperimentale del 2015 che ha riguardato 50 pazienti, è in corso una nuova sperimentazione su 160 persone che ha evidenziato come le infiltrazioni di tossina botulinica aiutano a mantenere funzionalità erettile su pazienti che non avevano risposto a nessun altro trattamento. È quindi plausibile che nel giro di pochi anni il farmaco potrà essere utilizzato anche per questo tipo di patologia». Al congresso in corso alla Fortezza da Basso sulla chirurgia estetica si parla anche delle diverse tecniche di medicina estetica come la tossina botulinica e i filler: «Perché - spiega Pierfrancesco Cirillo chirurgo plastico, vicepresidente Aicpe e consigliere Aiteb - il chirurgo plastico moderno non può fare a meno della medicina estetica sia per implementare i risultati di un intervento chirurgico o per renderlo più duraturo nel tempo, sia perché il primo incontro con un paziente si ha quasi sempre in occasione di un intervento non invasivo. L'invito ai pazienti è quello di andare a cercare in Rete non il prezzo migliore ma il miglior professionista, perché non esistono interventi banali, ci sono interventi medici meno invasivi che però possono avere effetti collaterali, serve rivolgersi sempre allo specialista che farà sicuramente un intervento competente con il minor rischio e saprà trattare le eventuali complicanze».

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