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Al Bano non ci sta: "Mi aspetto le scuse dall'Ucraina"

Per Kiev il cantante è un pericolo per la sicurezza. "Cos'è, un pesce d'aprile in anticipo?"

Giada Oricchio
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Al bando Al Bano. L'Ucraina ha inserito il cantante di Cellino San Marco nella black list delle persone “pericolose per la sicurezza nazionale” per i rapporti cordiali con la Russia di Vladimir Putin. Ma Al Bano non ci sta e scatena un caso diplomatico. Intervistato su RaiRadio2 da “I Lunatici” Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio: “Certo questo titolo mi mancava. Non sono preoccupato ma non so ancora a che cavolo si riferiscano. Vorrei avere una motivazione, non ho fatto mai niente contro nessuna nazione, tanto meno l'Ucraina. Ho cantato anche per il loro presidente, non riesco a capire da dove nasca questa cosa. Dicono che tutto dipenda dal mio apprezzamento per Putin e per la Russia? Ma se mi fanno una domanda avrò il mio diritto di rispondere come la penso. Ma questo non vuol dire che sono contro l'Ucraina. Non ho avuto ancora tempo di parlare con nessuno, nelle prossime ore mi metterò in moto per capire esattamente che cosa è accaduto e che cosa cercano. Io mi considero un uomo di pace, non vedo perché mi debbano far passare per terrorista. Addirittura potrei attentare alla sicurezza nazionale, ma diamo i numeri? Ho pensato a un pesce d'aprile anticipato, o a qualcosa del genere. La mia coscienza è a posto. Non ho mai detto mezza parola contro l'Ucraina. Mi aspetto anche delle scuse". Dal governo di Kiev per ora tutto tace. Al Bano esprime la sua opinione anche su due temi caldi, la TAV e il reddito di cittadinanza: “Serve un po' di buona coscienza, visto che è un'opera che sta lì a metà, visto che ci sono in ballo tutti questi soldi, e l'Italia ne ha bisogno, va fatta. Il reddito? Può essere giusto un aiuto per chi ha davvero bisogno, su questo sono d'accordo, ma conoscendo l'Italia c'è il rischio furbi, e i furbi crescono ogni giorno in maniera incredibile”.

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