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Ultimo giorno, senza certificato non si entra più a scuola

Scaduti i termini per mettersi in regola. La ministra Grillo: "Tutti hanno avuto il tempo per mettersi in pari"

Carlo Antini
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Quota 95% raggiunta in Italia sui vaccini, almeno per quanto riguarda l'esavalente. È quanto emerge dai dati pubblicati dal ministero della Salute e riferiti al primo semestre del 2018. Il Paese ha fatto passi importanti sulla prevenzione anche se il lavoro da fare è ancora tanto, mentre, nelle classi, scade il tempo delle autocertificazioni: chi non ha ancora presentato la documentazione della Asl rischia l'esclusione, da asili e materne, e sanzioni fino a 500 euro nelle altre scuole.  I dati diffusi dal Ministero valutano l'impatto della Legge sulle vaccinazioni obbligatorie tra i bambini nati negli anni 2015, 2014 e 2010. In particolare, la copertura nazionale relativa ai bimbi del 2015 nei confronti della polio supera il 95% (95,46%), guadagnando un +0,85% rispetto alla rilevazione al 31 dicembre 2017; superano la soglia del 95% anche le coperture registrate in 13 regioni. Il dato sulla polio è utilizzato per misurare anche la copertura della vaccinazione esavalente (polio, difterite, tetano, pertosse, Hib, epatite B). L'aumento è ancora più marcato nel caso della copertura per la prima dose di vaccino contro il morbillo, che arriva al 94,15%, con un +2,30%; sei le regioni che superano il 95% e altre tre vi si avvicinano. In aumento anche le coperture nei confronti delle vaccinazioni non obbligatorie, come anti-pneumococcica (90,90% al 31 dicembre 2017 rispetto al 91,98% al 30 giugno 2018) e anti-meningococcica C (82,64% contro il 87,77%). Cresce la copertura vaccinale ma restano differenze, anche profonde, tra le varie regioni. Solo per fare un esempio, al 30 giugno 2018, la copertura nella coorte 2015 contro la polio è inferiore al 90% solo nella Provincia autonoma di Bolzano (89,36% al 30 giugno 2018 vs 85,87% al 31 dicembre 2017), mentre nelle altre regioni si va dal 92,40% della Sicilia al 98,37% del Lazio, con 13 regioni che superano la soglia del 95%, e solo tre regioni (Friuli Venezia Giulia, Sicilia e Provincia autonoma di Bolzano) sotto il 93%.

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