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8 Marzo, così il Rotary International celebra la svolta in rosa

Donne ammesse nel 1989. Il traguardo della parità di genere 30 anni fa

Giuseppe Marchetti Tricamo
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Il Rotary International ha celebrato uno dei momenti più importanti della sua storia: l'ammissione delle donne nel movimento. L'ha fatto con un forum - voluto dall'architetto Patrizia Cardone, Governatore del Distretto 2080 - che si è svolto nell'Aula del palazzo dei Gruppi parlamentari della Camera dei deputati. Per ricordare questa ricorrenza e per onorare il fervore delle donne e il sostegno degli uomini che le hanno incoraggiate nella lotta per la parità di genere, il Rotary ha deciso di promuovere il convegno alla vigilia dell'8 marzo, quando si rincorrono i festeggiamenti e le dichiarazioni che da più parti danno per superato il divario. A svolgere le relazioni sul tema “Le donne protagoniste della società contemporanea” sono state invitate alcune donne che, nel loro settore di attività, hanno contribuito a fare dell'Italia un paese più giusto e moderno. Per i rotariani, il Forum distrettuale è stato un'importante opportunità per riaffermare l'influenza strategica del Rotary in Italia, che grazie all'adesione di figure di spicco dei nostri tempi, è un organismo vitale che sempre più deve essere protagonista della vita dinamica del Paese. «Sono convinta», ha detto in apertura del Forum, il Governatore Cardone, «che spetta a noi rotariani, donne e uomini, - forti della nostra storia, della nostra identità, dei nostri valori, della nostra natura di associazione di service, a noi, che doniamo generosamente tempo, creatività, energie, comprensione agli altri, a noi, che diamo il nostro apporto concreto nel decifrare la complessità del mondo - favorire da parte delle donne una maggiore consapevolezza del valore della propria persona e della propria forza a vantaggio dell'intera società». Con l'orgoglio dell'appartenenza, ha ricordato inoltre il Governatore del Distretto del Lazio e della Sardegna, il Rotary è da sempre attento alla parità di genere: in Italia la prima donna presidente fu eletta nel 1993-94 nel Club di Cerveteri/Ladispoli. Ma anche nel Rotary l'iter del riscatto delle donne è stato lungo e travagliato: era il 1989 quando il Rotary International, abolendo il requisito di affiliazione limitata solo agli uomini, decise di accogliere le donne nei club di tutto il mondo. anche se la prima proposta risale al 1950 e arrivò da un club dell'India e nel 1977 i rotariani di Duarte, in California, rischiarono l'espulsione per aver accolto due donne e violato lo statuto. Cosa aveva convinto i rotariani di un tempo ad accogliere le donne? Certamente i loro primi successi professionali, ma anche il convincimento che, dai tempi di Olympe de Gouges e della sua Dichiarazione dei diritti delle donne e delle cittadine del 1791, il tempo della prevaricazione dell'uomo sulla donna si era avviato verso il tramonto. Ma si sa le donne sono energiche e appassionate e, pertanto, ancora prima del loro ingresso (come mogli, madri e figlie) avevano dato, a partire da Jean Thomson Harris (moglie del fondatore Paul Harris), il loro contributo all'impegno e ai progetti per migliorare la qualità della vita nel mondo. Ma nello stesso tempo il cammino verso la parità femminile all'esterno del Rotary fu ancora più arduo e costellato da traguardi “storici” che non si sarebbero raggiunti senza la faticosa dedizione e l'apporto della componente femminile.  A svolgere le relazioni del Forum sono state invitate alcune donne che, protagoniste nel loro settore di attività, hanno contribuito a fare dell'Italia un paese più giusto e moderno. Dai loro interventi è emerso che il caso italiano è in continua evoluzione: molto è stato fatto ma ancora c'è del cammino da fare per raggiungere l'uguaglianza tra uomo e donna, per acquisire il diritto alla parità e per rivendicare tutti i diritti dovuti. Questi alcuni punti significativi delle loro relazioni. Antonella Bocchino - imprenditrice, discendente della storica dinastia dei grappaioli canellesi, che da qualche tempo ha intrapreso una strada personale avviando Ab selezione Italian spirits, con l'intento di selezionare, affinare e proporre le migliori grappe di Moscato prodotte in diverse regioni italiane, a cui si aggiunge una selezione di liquori - ha raccontato la sua esperienza di vita e di lavoro che trova le radici nelle donne che in azienda l'hanno preceduta. Cristina Bowerman - chef insignita di una stella Michelin e di altri prestigiosi riconoscimenti, titolare di Glass Hostaria in Trastevere - nel suo racconto di vita, partita da Cerignola per San Francisco, Austin e ritorno in Italia (a Roma), ha fatto risaltare quanto ha inciso la sua determinazione di donna, assieme allo studio, alla disciplina e alla tecnica (e agli insegnamenti di mamma e di nonna) a farle raggiungere il successo di oggi. Partita avvocato è rientrata in patria chef con laurea in Culinary Arts. Rosa Oliva de Conciliis - presidente della Rete per la Parità – ha richiamato l'attenzione sull'articolo 3 della Costituzione, che “tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali”.  Ha ricordato il suo ricorso (quando da giovane laureata in scienze politiche voleva accedere alla carriera prefettizia) e la sentenza della Corte Costituzionale che aprì le porte della dirigenza di alcuni uffici pubblici alle donne. Episodio che è trattato nel libro “Cinquant'anni non sono bastati”. Rosa Patrone - una delle prime tre donne nominate generale dei Carabinieri provenienti dal Corpo Forestale dello Stato dove è stata alla guida del comando del Molise e del Lazio – ha raccontato la sua esperienza tra le macerie di Amatrice «molto forte dal punto di vista emozionale. Quelle immagini dei forestali che soccorrevano le persone colpite dal terremoto fecero il giro del mondo e io fui orgogliosa di rappresentarli». Orgoglio di servire il Paese che è tornato in molti altri episodi raccontati dal generale Patrone. Tenaci, determinate ma attente al proprio corpo, belle e in salute, le donne per Anadela Serra Visconti – direttore sanitario medico del centro di medicina estetica del Roma Beauty Management Medical Institute, conduttrice di rubriche televisive della Rai e anche autrice di libri del settore -.  Serra Visconti ha anche raccontato come per lei la medicina estetica sia prima di tutto “prevenzione” e che se si allena la mente il corpo seguirà. A coordinare il Forum è stata la giornalista Barbara Bechelloni che alla conclusione dei lavori ha messo insieme alcune parole emerse dalle relazioni per comprendere come sono riuscite, e ancora molto possono fare le donne, per conquistare il giusto posto nella società. Famiglia, identità, creatività, trasformazione, autostima, solidarietà femminile e complementarietà tra uomini e donne. Donne con percorsi, professionalità, vocazioni, esperienze e sensibilità diverse che individualmente e tutte insieme fanno ben sperare nel futuro dell'Italia.  

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