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Vaccinata dopo l'intervento dei carabinieri

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Mamma no vax si oppone alla sentenza del tribunale e la bimba di 4 anni viene portata in ambulatorio dai militari in borghese

Silvia Sfregola
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Ha una sorellina minore, che non può andare all'asilo perché non vaccinata, la piccola Marianna (nome di fantasia), 4 anni, che ieri mattina è stata portata, coi carabinieri al seguito, all'ambulatorio di Bono (Sassari) per ricevere i vaccini contro morbillo rosolia e parotite. Le bambine sono figlie di una donna di 37 anni irriducibilmente "no vax", che ieri si è opposta con tutte le sue forze al provvedimento con cui il tribunale di Nuoro autorizzava il padre a far vaccinare Marianna. La decisione è diventata esecutiva dopo che l'anno scorso la Corte d'appello di Sassari ha respinto il ricorso della madre, ma un primo tentativo di far portare la bimba in ambulatorio, l'agosto scorso, è fallito. I due non sono sposati e non vivono più insieme dal 2016. «La madre era introvabile, ha fatto sapere di essere in vacanza», racconta Gian Franco Salis, avvocato del padre delle bambine. Così ieri l'ufficiale giudiziario, accompagnato da un assistente sociale, ha dovuto chiedere il supporto dei carabinieri della stazione di Bono: una pattuglia in borghese, con un carabiniere donna, si è presentata a casa della madre di Marianna attorno alle 9.30. Presente anche il padre. Ci sono volute tre ore per riuscire a portare la piccola dal medico che l'avrebbe vaccinata. Inizialmente, la madre ha cercato di opporsi, poi si è lasciata convincere ed è salita in macchina con la figlia e il nonno della piccola. Una volta arrivati davanti all'ambulatorio, però, la donna è rimasta in auto e per un po' ha cercato di impedire che la piccola scendesse. Poi, però, ha ceduto, ma la tregua non è durata. Una volta nell'ambulatorio, la donna si è buttata per terra, trattenendo la figlia e opponendo una resistenza passiva. I carabinieri hanno pazientemente negoziato, mentre la bambina piangeva, e sono riusciti poi a far eseguire la vaccinazione. La piccola si è poi ritrovata fra le braccia del padre, che la sera l'ha ricondotta nella casa materna. «La madre era stata avvisata con tre giorni di anticipo del fatto che il provvedimento del tribunale sarebbe stato eseguito», riferisce il legale del padre che ha chiesto l'affido di entrambe le bambine. Ora Marianna potrà andare all'asilo, suo padre ha già consegnato l'attestazione dell'avvenuta vaccinazione e vorrebbe mandarla già da lunedì prossimo. Per la sorellina di un anno più piccola, invece, si profila il rischio di una nuova estenuante battaglia giudiziaria fra i genitori. «Vorremmo chiaramente evitarla», spiega l'avvocato Salis. «Confidiamo che le bambine siano affidate al papà».

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