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"Irregolarità a bordo". Sea Watch bloccata dalla Guardia Costiera

La nave sbarcata a Catania

Silvia Sfregola
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Irregolarità sulla Sea Watch. A rilevarle la Guardia costiera durante l'ispezione eseguita a bordo della nave Ong sbarcata ieri nel porto di Catania con 47 migranti. Una serie di "non conformità" relative sia alla sicurezza della navigazione sia al rispetto della normativa in materia di tutela dell'ambiente marino, non permettono la partenza dei migranti. Dopo la notte nella rada di Siracusa per problemi tecnici, la nave è arrivata al porto di Catania scortata della Guardia costiera. I 47 migranti, a bordo già da dieci di giorni, erano in attesa di un via libera delle autorità italiane, che a loro volta aspettavano un impegno ad accogliere da parte di altri Paesi europei. L'equipaggio ha festeggiato lo sbarco tra commozione, abbracci e strette di mano. Sull'account Twitter della Ong, si legge: "Siamo contenti che il calvario sia finito per i nostri ospiti". Alla Sea Watch 3 è stato chiesto di spostarsi dalle acque siracusane e attraccare a Catania. Perché? Alcuni ci vedono una mossa politico-giudiziaria, ma il Viminale spiega che il porto catanese è attrezzato per accogliere la quindicina di minori non accompagnati. Questi, dopo la nomina di un tutore legale, sono stati accolti da una comunità locale. Le altre persone, una trentina circa, sono salite in pullman in direzione Messina. L'Ong sostiene che l'ordine di virare verso Catania sia stato preso perché lì c'è "un porto noto per la sua agenda sulle Ong". Il riferimento è a Carmelo Zuccaro, il magistrato che ha aperto indagini contro le associazioni che in mare e che, per il caso Diciotti, aveva chiesto l'archiviazione del ministro dell'Interno Salvini (richiesta non accolta dai tre giudici responsabili del dossier, che invece trovano elementi per procedere contro di lui). Non a caso, cittadini ed attivisti della campagna 'LasciateCIEntrare', assieme ad un gruppo di avvocati, hanno presentato presso la Procura di Siracusa, e non di Catania, un esposto contro Matteo Salvini, sostenendo che "continua a rinnegare i diritti umani, i trattati internazionali, i diritti costituzionali e le prerogative di parlamentari ed europarlamentari". A bordo della Sea Watch 3 era salita Guardia di Finanza, Mobile e Capitaneria di porto. Gli agenti lavorano ad indagini "di routine "disposte dalla Procura di Catania. Si parla di "protocollo consolidato nel tempo", che prevede "accertamenti di rito", con l'identificazione di eventuali scafisti.  Dopo le procedure di identificazione, i migranti saranno trasferiti nei diversi Paesi che hanno aderito all'accordo: Germania, Francia, Spagna, Portogallo, Lituania, Malta, Romania, Lussemburgo. Alcuni rimarranno in Italia. Non è ancora chiaro quanti. Salvini, ironicamente, ha detto: "Ne prenderemo uno solo".

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