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Il presidente dei biologi contro la fregatura di Grillo: "Firma patto di scelleratezza"

L'ex senatore D'Anna: "I patti si fanno tra scienziati su progetti di scienza, non tra scienziati e politici su questioni che non hanno alcuna attinenza con la scienza"

Silvia Sfregola
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''Tirate fuori le analisi relative alla farmacovigilanza, che stabilisce l'innocuità dei vaccini, come per legge. Io sono favorevole alla pratica vaccinale, ma denuncio la circostanza che gli enti statali preposti alla farmacovigilanza non sono in grado di esibire gli esami comprovanti i test che certificano la sicurezza dei vaccini. In pratica, voglio sapere se chi deve controllare la salute pubblica, lo ha fatto nei termini scientificamente corretti e giuridicamente necessari. Ditemi, insomma, cosa c'è nei vaccini... Questo patto trasversale per la scienza, poi, è un pactum sceleris, perché i patti si fanno tra scienziati su progetti di scienza, non tra scienziati e politici su questioni che non hanno alcuna attinenza con la scienza''. Lo dice il presidente dell'Ordine nazionale dei biologi, Vincenzo D'Anna. D'Anna rivolge un "appello alla trasparenza" al ministro della Salute, Giulia Grillo, al nuovo presidente dell'Istituto superiore della sanità, "alle Procure della Repubblica, che potrebbero acquisire gli elementi per poter verificare se la legge per la tutela della salute pubblica è stata rispettata'', e a "tutti quegli accademici che ogni giorno ci tranquillizzano a chiacchiere sulla innocuità della pratica vaccinale", a cominciare da Roberto Burioni, promotore insieme a Guido Silvestri (docente all'Emory University di Atlanta, Usa) del "Patto trasversale per la scienza", firmato anche da Beppe Grillo e Matteo Renzi. ''Molti - avverte - sono i soloni che ci rassicurano sull'innocuità di questo farmaco, ma nessuno di questo finora è stato in grado di comprovare quel che afferma''. "Su di una scatola di formaggini - spiega l'ex senatore verdiniano di Ala - sono indicate tutte le sostanze che compongono questo alimento destinato ai bambini, ovvero ingerite. Paradossalmente - avverte - per un farmaco che viene iniettato direttamente nel corpo di un bambini, le autorità non esibiscono gli esami sull'esatta composizione quali-quantitativa del farmaco stesso D'Anna si rivolge in particolare a Clemente: "Il dottor Emilio Clemente ha incautamente sconfessato quanto è emerso dallo studio e dalla ricerca alla quale egli stesso ha partecipato. Stiamo parlando di una ricerca che ha stabilito un nesso di casualità tra l'encefalite acute ed alcuni vaccini, rilevando un numero di casi di oltre 400 unità su 1 miliardo di popolazione, americana ed europea. Al di là dell'incidenza statistica di questo dato, era importante che fosse stato stabilito un nesso di causalità. In sintesi, i bambini non vaccinati potevano essere soggetti in età pediatrica all'encefalite, viceversa, quelli vaccinati l'encefalite insorgeva nell'età adulta". "Questo dimostra -spiega il presidente dell'Ordine nazionale deibiologi- il nesso di causalità, ovvero che chi si vaccina può subire la complicanza dell'encefalite in età adulta, mentre chi non si vaccina, la può subire solo in età pediatrica. Paradossalmente, gli autori di questa ricerca hanno smentito questo nesso di causalità, a causa di un refuso tipografico che non aveva riportato la particella negativa 'non' tra i due termini. Per favore, non prendetevela mica con il tipografo...''. 

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