Prete contro le minigonne: "Prosciutti in bella vista". E il pornodivo tifa per lui
Strano, ma vero: il parroco bandisce le minigonne in chiesa e un giovane attore hard gli dà ragione. Come dire: il “diavolo” e l'acqua santa, alcune volte, vanno d'accordo? Ma ricapitoliamo i fatti facendo un piccolo passo indietro. In chiesa, secondo Don Alberto Zanier, serve un dress code adeguato. Cosi, il parrocco mette al bando in un bollettino parrocchiale l'abbigliamento troppo osè. “Carrellate di cosce come prosciutti” non hanno mai crisi. Lì definisce proprio così don Alberto, 30enne, vicario parrocchiale a Resia in Friuli. Con queste sue frasi denuncia in modo chiaro il modo di vestire di alcune ragazze che dovrebbero avere più pudore in chiesa. Il parroco continua denunciando la “mancanza di rispetto verso il corpo della donna, verso gli altri e verso il sacerdote”. L'accostamento tra le gambe delle ragazze e i prosciutti fa il giro della Rete diventando virale in poco tempo. Don Alberto tuona dicendo: “La chiesa non è una balera, care mamme quando le vostre figlie escono di casa vedete come vanno in giro?”. Arriva, a stretto giro anche la risposta di Max Felicitas, un ragazzo dall'aspetto dolce, quasi “nerd”. Di professione, però, fa l' attore hard ed ha fondato alcuni anno fa una casa di produzione di film a luci rosse. Secondo molti è l'erede di Rocco Siffredi. Forse per questo motivo la risposta di Max sui social si carica ancor più di significato. Quando lo contattiamo lui rimarca in modo chiaro la propria posizione: “Sono d'accordissimo con questo parroco. Non sono assolutamente un bigotto, ma credo che ad ogni luogo e ad ogni evento bisogna adottare una certa accortezza nel vestirsi. La chiesa è un luogo sacro e quando si va in chiesa si è ospiti; l'ospite è sempre tenuto ad essere educato e rispettoso”. Ma c'è dell'altro da sapere, che Max ci svela. “La mia prima volta è avvenuta quando avevo 15 anni e facevo il dj nell'oratorio di una parrocchia di un piccolo paese dove c'era forse l'unica discoteca per i ragazzi al suo interno. Ero fidanzato con una mia coetanea e l'abbiamo fatto lì, ma ero immaturo”, racconta Felicitas. Credente in parte, ma non praticante (come ha voluto precisare), Max è dell'idea che “se una ragazza vuole andare in chiesa deve vestirsi in modo consono, rispettando così sia il luogo sacro che la figura del parroco”. La sua conclusione? Molto pepata, ovviamente: “A casa mia, invece, sono ben accette minigonne e anche nulla, ma quello è un altro discorso...”.