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Bimba morta in slittino, sotto accusa il cartello in tedesco

Davide Di Santo
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È stata aperta dalla procura di Bolzano un'inchiesta sull'incidente in cui ieri, sul Corno del Renon, in Alto Adige, ha perso la vita una bambina di otto anni, Emily Formisano, morta nell'impatto del suo slittino su una 'pista nera', vietata a questo tipo di attrezzatura. I nomi iscritti per il momento nel registro degli indagati sono due: quelli della madre della bambina, Renata Dyakowska di 38 anni, e di un responsabile della società che gestisce il comprensorio sciistico del Corno del Renon. L'ipotesi di reato è di omicidio colposo. La Procura ha, inoltre, posto sotto sequestro la pista nera "Schwarzsee 2" su cui è avvenuto l'incidente e in cui oggi è stato effettuato un sopralluogo dal pm di turno, Luisa Mosna. Uno dei punti su cui la Procura lavorerà sarà quello di stabilire appunto se le indicazioni all'utenza, all'arrivo alla stazione a monte della cabinovia, siano sufficienti ed efficaci. Per il momento il tratto di pista dove è avvenuto l'incidente è stato chiuso e messo sotto sequestro dalla Procura. Anche perché il cartello presente all'inizio della pista nr. 6 - Schwarzsee 2 - presenta la scritta di divieto per le slitte - "Rodeln verboten" - unicamente in tedesco, con accanto un logo molto piccolo e una vignetta che segnala il divieto di discesa su slitta. Solo un centinaio di metri più in basso, invece, un cartello più visibile e comprensibile. Eppure per Gottfried Fuchsberger, capostazione del Soccorso alpino del Renon "non è assolutamente" facile sbagliarsi nell'imboccare una pista 'vietata'. "E' tutto segnalato con diversi cartelli. In teoria direi che sbagliarsi è impossibile". Il secondo fronte di accertamento degli inquirenti riguarderà le protezioni poste lungo il tracciato della pista 'nera' riservata a sciatori esperti. Pare certo che la slitta uscita di pista ad una velocità sostenuta non abbia incontrato alcuna 'resistenza'. Il tracciato ghiacciato , che corre lungo tratti di bosco, non sarebbe adeguatamente attrezzato con reti di contenimento. In questo periodo peraltro la neve artificiale ghiacciata è presente solo lungo il tracciato della pista mentre chi esce dal tracciato non può contare neppure su possibili accumuli di neve naturale che in qualche maniera, anche se parzialmente, può attutire l'impatto con sassi o tronchi d'albero. Sarà probabilmente l'inchiesta della Procura a dover stabilire se le condizioni della pista fossero comunque da considerare sufficientemente in sicurezza. 

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