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Inter-Napoli, gli ultras restano in carcere. Il gip: "Azione militare"

Nella guerriglia è morto Davide Belardinelli, uno dei leader del tifo organizzato di Varese

Carlo Antini
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Il gip di Milano, Guido Salvini, ha convalidato l'arresto dei tre ultras dell'Inter in relazione all'assalto contro i van dei tifosi del Napoli durante il quale è morto, travolto da un suv, uno dei leader del tifo organizzato di Varese, Davide Belardinelli. Per i tre ultras - Francesco Baj, 31 anni, Luca Da Ros, 21 anni, e Simone Tira, 31 anni - il magistrato ha disposto la custodia in carcere per il pericolo di inquinamento delle prove e la possibilità di reiterazione del reato. Nell'ordinanza, il gip scrive che «la stessa morte di Belardinelli, oltre al ferimento dei quattro tifosi napoletani, è una conseguenza della rissa» di cui sono accusati i tre ultras, «anche indipendentemente dalle particolari circostanze che possono averla cagionata». Inoltre, rileva il gip, «nessuno degli attuali indagati sembra aver assistito direttamente al momento in cui Belardinelli era stato travolto da una vettura forse un Suv o una monovolume che sorpassando a sinistra alcuni furgoncini della colonna napoletana aveva investito il giovane più o meno al centro della platea stradale di via Novara». I tre indagati, ricorda il magistrato, si sono riconosciuti nelle riprese video delle violenze. Per loro l'arresto va confermato, scrive ancora il gip, «poiché altamente probabile che gli indagati, organicamente inseriti nell'ambiente "ultras" ove non sottoposti a misure potrebbero concorrere alla dispersione di elementi probatori indispensabili per lo sviluppo delle indagini». Esiste inoltre «il concreto ed attuale pericolo, per le specifiche modalità e circostanze del fatto, nonché per la personalità degli arrestati - come emerge dalla dinamica dei fatti - che gli stessi possano commettere altri delitti della stessa specie di quello per cui si procede».

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