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Morto il tifoso dell'Inter investito

Il supporter nerazzurro travolto da un van prima della partita. Stop a trasferte. La Questura: "Gli ultrà hanno assaltato i pulmini". Negli scontri anche quattro accoltellati

Silvia Sfregola
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Doveva essere la partita di cartello per festeggiare l'arrivo del campionato per la prima volta nelle feste di Natale. Si è trasformata nell'ennesima pagina nera del calcio italiano. Con cori razzisti allo stadio, scene da guerriglia urbana, un morto sull'asfalto. La vittima è Daniele Belardinelli, 35enne originario di Varese, con precedenti da stadio, travolto da un suv nero che nel fuggi fuggi di quei drammatici momenti lo ha investito ferendolo in modo irrimediabile. I momenti drammatici sono stati ieri sera tra le 19 e le 19.30, poco prima dell'inizio della partita Inter-Napoli, quando cento ultrà dell'Inter sono sbucati da alcune stradine aggredendo con spranghe e bastoni una colonna di pulmini di tifosi azzurri che stava raggiungendo San Siro. Nel terrore di quegli attimi il suv ha deviato, ha preso la strada in contromano e ha investito Belardinelli. Trasportato in braccio da altri tifosi al vicino ospedale San Carlo, è poi morto dopo una lunghissima operazione per le gravi ferite riportate. L'incidente è avvenuto mentre gli ultras interisti armati di bastoni, spranghe e asce assalivano i pulmini partenopei. Un vero e proprio agguato, con i passamontagna in volto coperti dai fumogeni. Per le violenze la polizia ha arrestato tre supporter del club milanese e sta valutando 9 Daspo. Nel frattempo il questore di Milano, Marcello Cardona, ha chiesto di «vietare le trasferte dell'Inter fino al termine del campionato» e «l'immediata chiusura della Curva per cinque giornate e una di Coppa Italia, fino al 31 marzo 2019». Per Cardona, che nella vita è anche arbitro professionista, si è trattato di «un'azione squadristica, ignobile e assolutamente non preventivabile». Belardinelli lascia una moglie e due figli. Era membro dei Blood&Honour di Varese, la frangia più estrema del tifo biancorosso gemellata con l'Inter. Aveva ricevuto un Daspo di cinque anni per la guerriglia urbana durante l'amichevole Como-Inter del 2012. Campione di arti marziali, era conosciuto anche per i successi negli incontri di "scherma corta". Mercoledì sera si trovava a circa 2 chilometri dal Meazza quando, verso le 19.30, un centinaio di ultras neroazzurri, insieme alle tifoserie gemelle del Varese e del Nizza, hanno preso d'assalto i napoletani ferendone quattro, di cui uno accoltellato al fianco. Nel trambusto il 35enne è stato travolto in via Novara, all'angolo con via Zoia. Della macchina pirata, di colore scuro, non vi è traccia. La persona alla guida rischia l'accusa di omicidio stradale. Secondo la Digos, nel fuggi fuggi, avrebbe preso la strada contromano e potrebbe non essersi accorta di aver tirato sotto un uomo. Non è chiaro se ci sia un legame fra i trafferugli e l'investimento. La dinamica è ancora al vaglio degli inquirenti, che stanno raccogliendo le immagini delle telecamere e i video girati con gli smartphone dai passanti. È però certo, ha tenuto a sottolineare il questore Cardona, che «i primi a cercare di soccorrere Belardinelli sono stati i tifosi del Napoli. Poi quelli dell'Inter lo hanno portato in macchina all'ospedale San Carlo», dove è deceduto nella notte. I medici hanno tentato invano di salvargli la vita sottoponendolo a un delicato e lungo intervento chirurgico. Nelle stesse ore la polizia ha perquisito una decina di abitazioni di ultras dell'Inter e del Varese. Il match è finito con la vittoria nel recupero dell'Inter per uno a zero. Il Napoli aveva chiesto l'interruzione per i cori razzisti contro il difensore di origini senegalesi Kalidou Koulibaly. «Non si può morire per una partita di calcio. A inizio anno convocherò al Viminale i responsabili di tifoserie e società di serie A e B, affinché gli stadi e i dintorni tornino a essere un luogo di divertimento e non di violenza», ha commentato il ministro dell'Intero, Matteo Salvini. Per gli investigatori la presenza dei tifosi del Nizza non sarebbe casuale: un paio di anni fa proprio in occasione di un incontro tra la squadra d'oltralpe e il Napoli si erano verificati disordini in Francia. Nel frattempo, per rissa aggravata e lesioni, sono già stati arrestati 3 ultras e sono al vaglio 9 Daspo. Le indagini, ha assicurato il questore, ex arbitro di Serie A tra l'altro, «sono iniziate da subito» e proseguiranno per accertare tutte le responsabilità di chi ha partecipato ai fatti di ieri. Intanto non si sa se alla guida del suv ci «fosse gente di Napoli, di Milano o di un'altra città», ha premesso Cadorna, e non è addirittura escluso che l'automobilista non si sia accorto dell'investimento. La polizia sta analizzando video fatti da testimoni con i telefonini e altri se ne cercano anche con l'aiuto della polizia locale. Il bilancio della serata riporta anche 4 tifosi del Napoli feriti lievemente. Per la cronaca, la partita è finita con la vittoria nel recupero dell'Inter per uno a zero. Durante il match il Napoli aveva chiesto l'interruzione dell'incontro per tre volte per i cori razzisti contro il difensore di origine senegalese Koulibaly, poi espulso per doppia ammonizione. «Non si può morire per una partita di calcio. A inizio anno convocherò al Viminale i responsabili di tifoserie e società di serie A e B, affinché gli stadi e i dintorni tornino a essere un luogo di divertimento e non di violenza», ha commentato il ministro dell'Interno, Matteo Salvini.

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