Il nuovo ponte di Genova entro il 2019. Lo ricostruiranno Salini e Fincantieri
Cominciata la fase di demolizione. A marzo l'inizio dei lavori. Il progetto verrà eseguito sull'idea dell'architetto Renzo Piano
Si comincia a delineare il futuro del futuro ponte di Genova. Il vecchio Ponte Morandi verrà demolito e a marzo comincerà la fase di ricostruzione che terminerà a fine 2019. "Da ieri è iniziata fase demolizione, a marzo fase di ricostruzione, a fine 2019 il ponte sarà in piedi e inizio 2020 sarà inaugurato". Così il ministro delle Infrastrutture, Danilo Toninelli su Radio Anch'io. "Capisco - afferma - il malcontento dei genovesi ma dovevamo costruire le condizioni per poter partire bene con strumenti e soldi e dovevamo aspettare il dissequestro della procura. Le responsabilità le accerterà la magistratura ma certamente chi doveva tenere in piedi quel ponte è Autostrade per l'Italia. E' immorale il tentativo di ricorsi che stanno facendo". Soddisfazione viene espressa anche per l'aggiudicazione dell'opera. "L'aggiudicazione al gruppo Salini Impregilo dei lavori di ricostruzione del ponte Morandi di Genova chiude una lunga fase di incertezza e pone finalmente le basi per l'avvio della realizzazione di un'opera vitale per la tenuta economica e sociale della città". Lo dichiara l'ingegnere Sandro Simoncini, urbanista e presidente di Sogeea SpA, che aggiunge: "Ora, nelle settimane in cui si procederà alla demolizione di ciò che resta del viadotto crollato la scorsa estate, si dovrà scegliere il progetto più idoneo: vista l'importanza strategica di questo collegamento, sarebbe il caso di evitare ulteriori lungaggini rincorrendo operazioni di marketing di dubbia utilità. Meglio concentrarsi sulla sostanza delle cose". “Il commissario straordinario, che è anche il sindaco di Genova, tiene conto dei tempi di realizzazione e del fatto che ci debba essere una ricaduta importante a livello locale. Genova ha vissuto un momento assolutamente difficile anche dal punto di vista occupazionale, e noi ci aspettiamo che ci siano scelte che aiutino la città.” Lo ha detto il viceministro alle Infrastrutture Edoardo Rixi a 24Mattino di Maria Latella e Oscar Giannino su Radio 24. Rispondendo ad una domanda su quale piano vincerà la gara Rixi: “Renzo Piano è genovese – risponde a Radio 24 - e quindi gioca in casa”. E' contento che sia Impregilo insieme a Fincantieri a costruire il ponte? “Sono contento che si ricostruisca il ponte in un anno – ha confermato Rixi - sono contento che, come avevamo promesso, i cantieri partano prima di Natale, e che siamo riusciti ad imprimere un'accelerata”. Il viceministro quindi ha concluso: “A me interessa poco chi ricostruisce il ponte, mi interessa che si ricostruisca bene, in tempi accettabili e soprattutto da imprese italiane visto che c'è una voglia di rivincita”. "In attesa del completamento delle prove, vorrei sottolineare che quanto finora emerso dalle analisi di Zurigo sembrerebbe confermare che il cedimento degli stralli non sia la causa primaria del crollo del Ponte, come ho dichiarato più volte". Lo dichiara in una nota Giuseppe Mancini, coordinatore dei periti di Autostrade per l'Italia e professore ordinario di Tecnica delle Costruzioni presso il Politecnico di Torino. Continua Mancini: "Innanzitutto va sottolineato che gli esiti di Zurigo, ancorché provvisori e a uno stadio intermedio (su un totale di 3248 fili sono stati osservati e classificati per classi di resistenza solo 2383 fili) evidenziano la piena tenuta statica del Ponte: infatti, interpretando quanto riportato nella nota del laboratorio di Zurigo, con una corrosione media del 50% della totalità della sezione resistente dei fili ci sarebbe ancora un ampio margine di capacità resistente, tale da non poterne causare la rottura. Sarebbero inoltre stati presenti fenomeni deformativi progressivi, visibili nel tempo da qualsiasi utente autostradale. Questo dato di fatto è stato confermato anche da ricostruzioni indipendenti di autorevoli esperti, che si sono espressi negli scorsi giorni in sede accademica".