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Spara e uccide ladro: indagato per eccesso di legittima difesa. Salvini: "Sto con lui"

Negli ultimi anni aveva subito 38 furti

Silvia Sfregola
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Era esasperato dai furti che negli anni aveva subito: almeno 38. Per questo Fredy Pacini, gommista e rivenditore di biciclette, 57enne di Monte San Savino (Arezzo), da tempo dormiva in ditta, in via della Costituzione, nella zona industriale, per proteggere la sua proprietà, tenendo con sè una pistola Glock. Poco dopo le 3 di questa notte, Pacini è stato svegliato di soprassalto dal rumore dei vetri di una finestra del capannone che venivano infranti con una mazza. Sceso in magazzino, stringendo in pugno la sua pistola, ha intravisto due persone che si erano introdotte nel capannone e - questa al momento la sua versione dei fatti - avrebbe sparato d'istinto. I colpi di pistola hanno raggiunto agli arti inferiori un moldavo di 29 anni. Almeno due quelli che lo hanno centrato, al ginocchio e a una coscia, recidendo l'arteria femorale. Il 29enne si è trascinato fuori dal capannone ed è crollato a terra in strada, in una pozza di sangue. L'altro malvivente, invece, è fuggito. L'allarme - sembra lanciato dallo stesso Pacini - è arrivato al 118 alle 3.52: il personale di emergenza e i carabinieri sono arrivati pochi minuti dopo in via della Costituzione. Inutili i tentativi di rianimare il 29enne, ormai dissanguato. Gli investigatori dell'Arma, intanto, effettuavano i primi rilievi, trovando il vetro infranto dell'ingresso, quello dal quale è passato il moldavo, e la mazza che ha adoperato per spaccare la vetrina. Sul posto si è precipitato anche il pm di turno della procura di Arezzo, Andrea Claudiani, che ha ascoltato il gommista. Poi il magistrato ha deciso di aprire un fascicolo d'inchiesta ipotizzando, a carico di Pacini, il reato di eccesso di legittima difesa. "Aveva subito 38 furti, esasperato dormiva in ditta e si è trattato di legittima difesa dopo un tentativo di furto", ha detto Alessandra Cheli, avvocatessa che difende il gommista. Il legale ha mostrato anche il giornale che a marzo scorso aveva pubblicato l'intervista nella quale Pacini raccontava di dormire da 4 anni in ditta a causa dei 38 furti, riusciti o tentati. Fredy Pacini aveva raccontato il suo dramma anche in diversi programmi televisivi. Non è escluso che i ladri, come successo altre volte, volessero le costose bici da corsa di cui Pacini è rivenditore autorizzato. Saranno l'autopsia sul corpo della vittima e la ricostruzione balistica a stabilire l'esatta dinamica dell'accaduto. Al gommista di Monte San Savino, indipendentemente dall'accertamento dei fatti, è arrivata la solidarietà del vicepremier e ministro degli Interni Matteo Salvini il quale, annunciando che "dopo il Decreto Sicurezza arriverà in Parlamento la nuova legge sulla legittima difesa", ha detto: "Io sto con chi si difende, entrare con la violenza in casa o nel negozio altrui, di giorno o di notte, legittima l'aggredito a difendere se stesso e la sua famiglia. La mia solidarietà al commerciante toscano, derubato 38 volte in pochi mesi: conti su di noi!". Sulla stessa lunghezza d'onda anche un altro esponente leghista del Governo, la ministra della Pubblica amministrazione Giulia Bongiorno che ai microfoni di Radio Capital ha affermato: "Chiunque entri in casa altrui per violentare o uccidere ne accetta le conseguenze. La tutela dell'aggredito deve essere prevalente su quella dell'aggressore". E la leader di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni, ha twittato: "A Monte San Savino, Fredy Pacini, gommista 57enne, dopo aver subito 38 furti, spara e uccide ladro introdottosi nella sua azienda. Ora indagato per eccesso di legittima difesa. Io sto con Fredy: la difesa è sempre legittima!".

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