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L'accusa del rettore della Normale: "Calunnie e veleni se promuovo una donna"

Bufera sullo storico ateneo di Pisa

Davide Di Santo
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"Ogni volta che si tratta di valutare o proporre il nome di una donna per un posto da docente, si scatena il finimondo". La denuncia arriva dal rettore della Normale di Pisa Vincenzo Barone che in un'intervista a Qn racconta come sia difficile promuovere le donne nella storica università. "Preparazione, merito e competenze", spiega Barone, "dovrebbero essere i soli criteri per valutare un accademico" e invece arrivano "calunnie belle e buone, con l'aggiunta, come accaduto in anni recenti, di lettere anonime e notizie false diffuse ad arte". Si tratta, spiega il rettore della Normale, di contenuti "offensivi, con espliciti riferimenti sessuali, volgari e diffamatori. Anche se missive anonime sono state utilizzate per colpire pure candidati uomini". "Non mi stupirei - continua Barone - visto il clima, di vedere prima o poi anche attacchi magari sulle tendenze omosessuali di qualcuno". "Noi dobbiamo uscire, aprirci, essere innovativi e vincere, come stiamo facendo, la scommessa del futuro - sottolinea - Qui contano merito, studio, competenza. Il resto sono pettegolezzi". "Sono stato anche tacciato di voler assumere delle incompetenti - dice ancora Barone - Ma il problema dobbiamo porcelo: non è possibile che non ci sia nessuna docente donna brava, preparata e meritevole di un posto alla Normale". Il rettore racconta che comunque una donna è riuscito ad assumerla. "Evviva - dice - È appena arrivata a Pisa la professoressa Annalisa Pastore. Un record assoluto in 208 anni di vita della Scuola: è il primo ordinario della classe di Scienze".

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