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Processo per l'eredità, il medico di Alberto Sordi: "Aurelia aveva le allucinazioni"

Eleonora Daniele a Storie Italiane intervista il dottor Porzio mentre in tribunale si confrontano parenti e fondazione

Francesco Fredella
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"Per anni sono stato il medico di Sordi e della signora Aurelia, ma dopo la morte di Alberto ho avuto una diffida scritta e non ho potuto più frequentare quella casa. L'ultima volta che ho visitato Aurelia era confusa. Era il 2011". Chi parla è Rodolfo Porzio, storico primario dell'ospedale S. Eugenio di Roma, amico di Sordi e suo medico di fiducia. Le sue dichiarazioni, rese anche ai magistrati sotto giuramento, tuonano nello studio di Storie italiane, condotto da Eleonora Daniele. Che in esclusiva, per la prima volta, è riuscita a porte in tv per un'intervista il medico di Albertone.  Stamattina al tribunale di Roma c'è stata la requisitoria del pm relativamente al complesso processo per l'eredità, che si aggirerebbe intorno ai 40 milioni di euro: al centro c'è la Villa di Caracalla, oggi gestita da una Fondazione. Si tratta della terza, per l'esattezza, nata su volontà di Aurelia pochi mesi prima della sua morte mentre le altre sue sono nate su impulso di Alberto.  “In questa casa non c'è mai stato il sorriso di un bambino e Sordi avrebbe voluto destinarla ad un'orfanatrofio”, ha svelato Porzio su Rai1. I parenti di Alberto, una quarantina in totale, hanno impugnato il testamento di Aurelia perché - secondo loro- sarebbe stato redatto in un momento della sua vita in cui non era lucida. La notizia sullo stato di salute mentale di Aurelia, come dicevamo, è stata confermata da Porzio ai magistrati e in studio dalla Daniele: “Se dicessi una bugia andrei in galera. Sono un medico, ho fatto giuramento. Nel gennaio-febbraio 2011 sono iniziate le allucinazioni, ma il medico ha evidenziato: "non mi fu più permesso di entrare e di contattarla telefonicamente. L'ultima volta che ho visto la signora Aurelia risale al 5 settembre 2011, sarei dovuto tornare il 10 ottobre ma mi è stata sbarrata la porta”. Stessa tesi confermata da Igor Richetti, portavoce della famiglia Sordi: “Aurelia non era in grado di intendere e di volere già prima”, in particolare sulla “procura firmata sui conti correnti di mio zia e le donazioni di centinaia di migliaia di euro fatte da mia zia ai domestici”.  Ma in studio dalla Daniele c'è pure il Dr. Baratta, cardiologo di Sordi: "Sono stato il medico di Alberto Sordi per sette anni ed ho seguito anche Aurelia, anche se più saltuariamente. Ha iniziato ad avere delle allucinazioni, erano forme iniziali in rapporto all'età: vedeva personaggi importanti della televisione che si rivolgevano a lei. Parlammo anche con il personale dicendo di seguirla attentamente, sottolineando che era necessario avvertirci: da allora è stato impossibile”. La guerra da 40 milioni di euro, quelli dell'eredita, è iniziata da anni. Sembra non volersi fermare. 

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