ucciso dal "blackout"
Muore soffocato per un gioco sul web. Il padre: "Parlate con i vostri figli"
Pareti verticali da conquistare sfidando la gravità. Discese di centinaia di metri legato solo ad una corda. Igor Maj, 14 anni, campione di arrampicata, sport che amava come il padre Ramon, era abituato a sfidare il limite. Una settimana fa, però, quel limite l’ha superato definitivamente senza più poter tornare indietro. Probabilmente per colpa del Blackout, un gioco folle che da qualche anno impazza in rete, che consiste nel soffocarsi da soli fino a perdere i sensi. Intorno alle 11 di mattina di giovedì scorso, Igor clicca sul suo smartphone un filmato postato su YouTube che riguarda «le 5 challenge pericolosissime» che i ragazzi fanno attraverso internet. Tra le prove, oltre a come «sballarsi senza droga» ma solo con la musica e a come ubriacarsi versandosi bottiglie di vodka sugli occhi, si fa riferimento anche al gioco suicida che a febbraio ha già ucciso un adolescente a Tivoli, trovato in fin di vita nel bagno di casa, con il cavo della PlayStation stretto intorno al collo. La voce in sottofondo definisce la pratica del Blackout «pericolosissima» ma il tono è accattivante. Anche se l’invito è a non provarci o tuttalpiù a farlo in compagnia di un amico, pronto a intervenire in caso di necessità, viene spiegato passo passo come portare a termine la «sfida» e provare l’ebbrezza di quando ci si trova senza ossigeno a 7 mila metri di quota. Passa appena una manciata di minuti e Igor prende la corda da arrampicata, la lega al letto a castello e si lascia scivolare nel vuoto. Nessun biglietto o messaggio sui social a spiegare il suo gesto. Non una riga di addio per un amico o un compagno che si allenava con lui nella palestra della società Boulder&Co di Agrate Brianza, in provincia di Monza. I genitori e i fratelli trovano il suo corpo senza vita, nella camera dell’appartamento nella zona di viale Corsica dove abitava con la famiglia. Probabilmente il 14 enne voleva "solo" superare il livello 5 del gioco, che consiste nel perdere i sensi per poi risvegliarsi nel giro di una manciata di secondi, ma qualcosa è andato storto. I genitori, che non avevano osservato cambiamenti nella personalità esuberante del figlio, sono certi che l’unica spiegazione per la tragedia sia da cercare proprio in quel video che i carabinieri hanno trovato nella cronologia del telefono del ragazzo. La Procura, che sta indagando per istigazione al suicidio, ha disposto il sequestro di quello e altri siti pericolosi, che verranno oscurati. Subito dopo la tragedia, il pm Mauro Clerici aveva aperto un fascicolo senza indagati né ipotesi di reato. Tutto era rimasto sotto traccia, finché il padre del 14enne, Ramon Maj, due giorni fa ha deciso di affidare al sito Pareti.it, uno dei più noti tra i climber, un messaggio destinato agli altri genitori di adolescenti. «Fate il più possibile per far capire ai vostri figli che possono sempre parlare con voi - ha scritto - qualunque stronzata venga loro in mente di fare devono trovare in voi una sponda, una guida che li aiuti a capire». E ancora: «Noi pensiamo di averlo sempre fatto con Igor, eppure non è bastato. Quindi cercate di fare ancora di più, tutti i ragazzi sono accompagnati dal senso di onnipotenza che, se da una parte permette di affrontare il mondo, dall’altra può essere fatale». Il riferimento alla sfida del Blackout era chiaro. Parole a cui ha fatto eco anche Fabio Palma, amico di famiglia e istruttore dei Ragni di Lecco, che parla apertamente del gioco. «Sono molti gli adolescenti che praticano il Blackout - mette in guardia Palma - Igor era coraggioso, merce rara tra i giovani. Purtroppo, non ha avuto paura a lasciarsi coinvolgere da un gioco criminale. Nessuno sospettava niente, è stato un colpo per tutti noi che lo abbiamo conosciuto». Il funerale del ragazzo, che avrebbe dovuto iniziare il liceo, è stato celebrato al cimitero di Lambrate.