Niccolò Bettarini, l'intercettazione choc: "Ultrà dell'Inter hanno pestato in carcere i miei aggressori"
In un'intercettazione agli atti dell'inchiesta sull'aggressione da lui subita, Niccolò Bettarini racconta a un amico "di avere ricevuto in ospedale la visita dei capi della curva dell'Inter che gli hanno detto che a San Vittore hanno fatto picchiare i suoi aggressori, li hanno fatti gonfiare come 'le prugne' sia dagli sbirri che quelli dentro". "Ora - aggiunge il figlio di Simone Ventura e Stefano Bettarini, stando alla sintesi della conversazione riportata agli atti - c'è uno dell'Inter che vuole parlare con me e sapere chi e' stato ad aggredirmi". La telefonata risale al 7 luglio scorso. Sei giorni prima, il giovane era stato aggredito davanti alla discoteca Old Fashion di Milano. Nell'ambito dell'indagine condotta dal pm Elio Ramondini, sono state arrestate 4 persone In una telefonata agli atti dell'inchiesta per la sua aggressione davanti alla discoteca 'Old Fashion', Niccolò Bettarini ricostruisce le fasi della lite, ricordando a un certo punto di avere risposto "con un cartone" alle provocazioni sia fisiche che verbali di un giovane albanese che poi stato arrestato. L'intercettazione risale a quando Bettarini jr era ricoverato in ospedale dove è stato sottoposto a un'operazione a una mano. La versione resa all'amico, annotano gli investigatori, "conferma quanto emerso nel corso delle indagini". "Mi ricordo che noi stavano andando al paninarolo (venditore di panini, ndr) - spiega il figlio della show girl e dell'ex calciatore - e poi la Zoe (amica di Bettarini, ndr) ha urlato dall'altra parte della strada e siccome la Zoe ha urlato io cioe' senza pensarci sono corso. E mi ha detto che stavano prendendo Andrea Ilardo che va beh sì è mio amico ma non di certo come voi.... allora boh sono arrivato da 'sto albarolo (ndr il riferimento e' al giovane albanese poi arrestato, ndr) e gli faccio... oh, lo mollate o no? e lui mi fa: hai gli orecchini come i miei e boom da li' fra'... 10 - 15 persone non c'ho capito più un cazzo... e poi noh va beh però meglio così... che è andata bene, per come poteva andare". In una successiva telefonata con un altro amico, Niccolò ricorda che il giovane albanese gli si è avvicinato e, dopo avere constatato di avere i suoi stessi orecchini, "mi ha dato un buffettino in faccia, io gli ho dato un cartone...". All'amico che gli dice di avere reagito male, Bettarini risponde: "Ho capito zio ma che ti devo dire cioè...e poi noh me li sono trovati 15 addosso fra, è successo un puttanaio...da li' non ho capito piu' niente....mi stavo alzando ancora...io non avevo riconosciuto che mi avevano fessato". Sul fronte delle indagini, stamane l'avvocato Mirko Perlino ha depositato al gip Guido Salvini una richiesta di abbreviato col rito condizionato per il suo assistito Alessandro Ferzoco. In particolare, la richiesta per il rito che comporta lo sconto di un terzo della pena in caso di condanna viene condizionato alla testimonianza in aula di Bettarini e all'acquisizione della sua cartella clinica. Anche i legali degli altri tre arrestati dovrebbero presentare nei prossimi giorni analoga richiesta. Intanto i capi ultrà dell'Inter smentiscono, attraverso lo stesso avvocato Mirko Perlino che assiste il direttivo della curva nord, di avere fatto picchiare gli aggressori di Stefano Bettarini in carcere. "Non conosciamo Bettarini - fanno sapere attraverso il legale - non abbiamo mai fatto visita in carcere alle persone arrestate per la sua aggressione ne', soprattutto, le abbiamo fatte picchiare". L'avvocato Perlino riferisce anche che il suo assistito Alessandro Ferzoco, tra i 4 in carcere, non gli ha riferito di nessun pestaggio subito in carcere. E non gli risulta che nemmeno gli altri siano stati picchiati dietro le sbarre.