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L'Etna torna a eruttare: lava e cenere dal cratere di sud-est

Silvia Sfregola
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Dopo il suo risveglio a luglio e la graduale intensificazione dell'attività eruttiva, l'Etna ha cominciato un nuovo episodio di attività stromboliana. Nella notte fra giovedì e venerdì sono tornate le colate di lava, seguite poi da fumi di cenere. Il fenomeno è costantemente monitorato dall'Osservatorio etneo dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia. Nel tardo pomeriggio di giovedì un rapido aumento dell'ampiezza del tremore del vulcano ha annunciato l'inizio di una debole attività esplosiva dalla cosiddetta 'bocca della sella', che si trova esattamente a metà fra il vecchio cono del cratere di sud-est e quello del nuovo cratere di sud-est. L'attività è velocemente diventata quasi continua, con lanci di bombe laviche incandescenti fino a circa 100-150 m sopra il cratere. Verso le 20.30 si è osservato un piccolo flusso lavico emesso da un'altra bocca del nuovo cratere di sud-est, sull'alto fianco orientale del suo cono; l'emissione di lava è stata accompagnata da sporadiche e deboli esplosioni. Questo flusso si è lentamente allungato in direzione della Valle del Bove, sul versante orientale, rallentando dopo aver percorso poche centinaia di metri. Poco dopo, è iniziato anche un trabocco lavico dalla bocca della sella che si è riversato sul fianco settentrionale del cono del nuovo cratere di sud-est, raggiungendo la sua base in tarda serata. L'attività è andata avanti senza variazioni significative. All'alba di venerdì l'ampiezza del tremore vulcanico ha cominciato a diminuire leggermente e l'attività stromboliana è stata meno intensa, ma in mattinata si è osservato un nuovo, piccolo trabocco lavico verso l'alto versante meridionale del cono del nuovo cratere di sud-est, che ha raggiunto una lunghezza di poche decine di metri. Dopo le 9.20 è iniziata anche una continua emissione di cenere che ha formato un pennacchio alto centinaia di metri sopra il cratere.

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