Processi e impunità
Un Paese che crollaE la colpa è di nessuno
L'Italia, da Nord a Sud, crolla alla velocità della gravità. Guardrail, piloni e asfalto: negli ultimi due anno lo Stivale ha ceduto nelle arterie autostradali per quattro volte. I cedimenti avvengono in pochi secondi. Tonnellate e tonnellate di cemento armato si schiantano al suolo come a Genova, da altezze più o meno vertiginose, e sono i malcapitati automobilisti ad avere la peggio. Ma, si chiede il Paese, chi paga? C'è qualcuno che ha delle responsabilità? Come e quanto velocemente si muove la macchina della giustizia di fronte a questi disastri? Sì perché la velocità di caduta dei materiali che compongono la fibra di strade e autostrade, specie in questi mesi estivi, percorse dagli italiani è di gran lunga più veloce delle procure. Accertare le responsabilità sui crolli dell' impalcatura d' asfalto del Bel paese è complesso, faticoso e non sempre porta a risultati sperati. La casistica di questi ultimi cinque anni parla chiaro. FOSSANO Il 18 aprile del 2017 nel Cuneese il viadotto sulla tangenziale nei pressi della città piemontese cede. E viene giù. Sotto il ponte una pattuglia dei carabinieri ferma per controlli la scampa per miracolo. Le inchieste aperte sul crollo non vengono aperte solo da parte della procura locale ma anche dall' Anas e dal ministero delle Infrastrutture, salendo a quota tre. Attualmente le cause del cedimento non sarebbero ancora state individuate. OSIMO Il 9 marzo del 2017 il cavalcavia sulla A14, nel tratto Ancona Sud -Osimo e Loreto, viene giù. Il bilancio stavolta è tragico: sono due i morti, due i feriti. Erano in corso lavori su quella porzione di strada. Le toghe anconetane aprono un' inchiesta per omicidio colposo plurimo. La strada è stata riaperta con una cerimonia in sordina per non recare offesa alla memoria degli automobilisti deceduti... SE VUOI CONTINUARE A LEGGERE CLICCA QUI