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Oliviero Toscani e Benetton nel mirino del web: "Ora fate una campagna sul ponte di Genova"

Davide Di Santo
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Oliviero Toscani nel mirino dei social. Nella bufera su Autostrade e la sua controllante Atlantia per la tragedia del crollo di Genova il fotografo che ha curato la comunicazione della Benetton (l'omonima famiglia è azionista di maggioranza di Atlantia) sta subendo una vera e propria shitstorm.  I commenti più duri sono in calce al post di Instagram, pubblicato dall'account dello studio di Oliviero Toscani, che mostra un'adv per Benetton con al centro dei migranti soccorsi su un barcone, tutti con i salvagenti rossi. "Complimenti per le vostre manutenzioni stradali... credo che la sua unica preoccupazione di oggi sia il miliardo che vi siete bruciati ieri in borsa... Buon Ferragosto"; "Mentre ci siete utilizzate pure la caduta del ponte"; "Maglia rossa solo pro Africani? Falso come Guida, vergogna"; "Non se la prenda per questi attacchi... Lei non è diverso da altri è solo uno dei tanti ipocriti ladroni"; "Ora voglio una bella immagine con il ponte crollato a Genova... vediamo se hai il coraggio!", sono solo alcuni dei messaggi contro il silenzio del fotografo, spesso molto attivo nel dibattito pubblico, dopo la strage del viadotto Polcevera.  New @benetton ADV Un post condiviso da Oliviero Toscani Studio (@olivierotoscanistudio) in data: Giu 18, 2018 at 1:44 PDT Ironia della sorte, le ultime dichiarazioni di Toscani, rilasciate alla rivista Marie Claire, riguardano proprio la questione dei migranti e la scelta di Benetton di usare un gommoe pieno di africani per pubblicizzare il proprio brand. "Dobbiamo combattere la paura del diverso, dello sconosciuto e sforzarci di capire quale immensa ricchezza sia l'approdo, in un Occidente sempre più vecchio, di persone giovani, dalle consuetudini molto differenti dalla nostra. Penso che il mondo, oggi, di bruttezza ne riservi già abbastanza. Non una bruttezza fisica, ma quella della chiusura mentale di chi pretende di presidiare i confini geografici in nome di non si sa quale valore, solo per cercare un facile consenso populista e antistorico", dice il fotografo nel numero della rivista in edicola. 

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