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Genova, 39 morti accertati nel crollo del ponte: ci sono anche tre bambini

Il pilone rischiare di franare sulle case: 600 persone sfollate

Silvia Sfregola
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Le macerie del ponte Morandi continuano a restituire corpi senza vita. Dopo una notte di scavi e ricerche da parte di vigili del fuoco il bilancio delle vittime del crollo del viadotto supera i quaranta morti. Le operazioni proseguono e il numero pare destinato a salire ancora perché si temono numerosi dispersi. Tra loro giovani coppie e operai al lavoro, famiglie con bambini, turisti italiani e stranieri. Per tutti quello sul "Ponte di Brooklyn" ligure è stato l'ultimo viaggio. Tra le prime vittime di cui si è conosciuta la storia ci sono i componenti di una famiglia di Campomorone, in provincia di Genova. Roberto Robbiano, 44 anni, la moglie Ersilia Piccinino, 41 anni, e il figlio Samuele, di soli 8 anni, stavano andando in vacanza. Li attendeva un traghetto per la Sardegna e tra le macerie della loro auto sono emersi un ombrellone e il pallone del bimbo. C'è anche un'alta famiglia distrutta in questa tragedia. Quattro persone provenienti da Pinerolo. Si tratta di Andrea Vittone, 49 anni, della compagna Claudia Possetti, 48 anni, e dei figli della donna Manuele e Camilla Bellasio, di 16 e 12 anni. Ma quella del viadotto sulla A10 è anche una storia di amori spezzati. Stella Boccia, 24 anni, nata a Napoli ma residente in provincia di Arezzo, era in vacanza con il fidanzato Carlos Jesus Erazo Truillo, 27 anni. Anche Marta Danisi, 29 anni, siciliana di nascita ma toscana di adozione, e Alberto Fanfani, 32 anni, di Firenze erano fidanzati. Il loro amore era nato nelle corsie dell'ospedale di Pisa dove lavoravano entrambi. Erano in viaggio probabilmente diretti ad Alessandria, dove la giovane era stata da poco trasferita. Il tragico schianto ha interrotto le risate di quattro amici campani di Torre del Greco. Andavano in vacanza in Spagna, Matteo Bentornati, Gerardo Esposito, 27 anni, Antonio Stanzione e Giovanni Battiloro. Quest'ultimo era un videomaker freelance: "Su quel maledetto ponte c'era anche un amico, un ragazzo meraviglioso, collega e professionista con il quale abbiamo condiviso sogni e lavoro", ha annunciato la pagina Facebook di Videoinformazioni. "Ci stringiamo ai suoi cari, al papà Roberto per l'immane tragedia che lo ha colpito. Che gli angeli lo accolgano in cielo, nel regno dei giusti e delle anime pure". Cordoglio è stato espresso anche dall'Ordine dei giornalisti della Campania. Andrea Cerulli, 48 anni, aveva un bambino, amava il calcio ed era socio del Genoa Club Portuali Voltri. Il club ha espresso il suo dolore sul suo sito. "Ciao Andre...", recita il messaggio. Tra le vittime anche Elisa Bozzo, "la Ely", di cui per ore gli amici hanno cercato notizie con disperazione, fino alla conferma della terribile verità. Accertata anche la presenza di tre cittadini cileni tra i deceduti. Si tratta di Juan Figueroa Carrasco 69 anni, residente a Genova da oltre quaranta. Le autorità cilene hanno confermato che in auto con lui c'erano altri due concittadini: si tratta di Nora Aravena e Juan Pastene. Entrambi vivevano in Italia da molti anni. Tra le vittime straniere anche quattro ragazzi francesi: Nathan Gusman, 20 anni, Melissa Artus, 22, Axelle Nemati Alizè Plaze, 20, William Pouzadoux, 22. Il loro coinvolgimento è stata confermata dalla sorella di quest'ultimo a "Le Parisien". C'è anche chi allo schianto è sopravvissuto ma ha perso, e non riesce a contenere la rabbia. Ennio ha 68 anni, da ieri è uno delle centinaia di sfollati, sono saliti a 632, che ha dovuto abbandonare la sua casa sotto il ponte Morandi da cui vive da cinquant'anni. "La mia casa verrà abbattuta, viviamo come i terremotati, ma qui non c'entra nulla la natura. Questa tragedia ha dei responsabili e io voglio che i responsabili mi risarciscano perché merito di finire la mia vita con dignità". Intanto si continua a scavare sotto quel che resta del ponte Morandi, i soccorritori avvertono che molte persone restano disperse e alcune automobili sotto le macerie non sono state ancora raggiunte. Decine di operatori di croce rossa, vigili del fuoco e protezione civile continuano a lavorare mettendo a rischio anche la propria sicurezza. Il timore è che i crolli non finiscano qui. È ancora pericolante il pilone rimasto in piedi dopo il crollo della campata centrale: la struttura incombe sulle case e si pensa possa crollare a sua volta. I vigili del fuoco hanno negato si siano aperte nuove crepe nella struttura, ma monitorano la situazione per identificare eventuali movimenti. Intanto in mattinata il premier Giuseppe Conte si è recato al Policlinico San Martino dove sono ricoverati i 15 feriti nel disastro del ponte. Nove di loro sono stabili ma ancora in gravi condizioni. Intanto è ripreso a pieno regime il trasporto dei malati agli ospedali San Martino e Gaslini. Sale a oltre 630 il totale degli sfollati, in totale 311 famiglie. "Difficile poter mantenere le case sotto un ponte pericolante che ha buone possibilità di eventuali crolli, o addirittura di essere abbattuto. Se andrà abbattuto non si potrà vivere sotto il ponte, è evidente", ha spiegato sul punto il sindaco di Genova Marco Bucci, che ha proclamato due giorni di lutto cittadino. I cittadini del quartiere hanno trovato quasi tutti ospitalità da amici e parenti. Il giorno dopo lo spavento inizia a montare la rabbia tra chi perderà la sua casa quando ciò che resta del viadotto sarà abbattuto. "L'impegno è di dare entro l'anno una nuova casa a tutti gli sfollati genovesi", ha promesso il ministro degli Interni Matteo Salvini giunto sul posto insieme al ministro del Lavoro Di Maio.  Il governo ha puntato il dito contro Autostrade per l'Italia. I primi a parlare di "evidenti responsabilità" e della possibilità di ritiro delle concessioni e multa da 150 milioni sono stati i ministri Danilo Toninelli e Luigi Di Maio, che in mattinata hanno fatto un sopralluogo in elicottero sull'area del disastro e incontrato i soccorritori. La procura di Genova ha aperto un'inchiesta per disastro colposo e omicidio colposo plurimo a carico di ignoti per accertare le cause di quella che il Procuratore Francesco Cozzi ha definito "una tragedia immane e insensata". "Non è stata una fatalità, ma un errore umano", ha rimarcato Cozzi, che ha assicurato che permetterà la rimozione in tempi brevi delle macerie. Il letto del torrente deve essere sgomberato al più presto, perché alle prime piogge non si crei una diga con rischio di una catastrofica alluvione. Il presidente della regione Giovanni Toti ha chiesto e ottenuto dal governo lo stato di emergenza. Durerà 12 mesi, secondo quanto stabilito nel Consiglio dei ministri straordinario che si è svolto nel palazzo della Prefettura di Roma. Dove il premier ha prima tenuto un vertice con protezione civile, autorità locali e i ministri Di Maio e Toninelli. Poi la riunione dell'esecutivo con l'arrivo anche del titolare dell'Interno, Matteo Salvini, e di quello dell'Istruzione, Marco Bussetti. Alla Liguria andranno subito 5 milioni di euro. Saranno utilizzati, ha annunciato Toti, per gli sfollati, le famiglie e i servizi ai cittadini. Inoltre, ha spiegato Conte, "tra le misure idonee e le iniziative da adottare ci orienteremo verso la nomina di un commissario ad hoc, una persona indipendente e garante della ricostruzione". Il capo dell'esecutivo ha annunciato che sarà proclamata una giornata di lutto nazionale in coincidenza con la cerimonia funebre dei defunti.

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