I "miracolati" di Genova: il calciatore rimasto sospeso, il camionista vivo dopo il volo
"Ho visto la strada crollare, sono uscito dalla macchina e sono rimasto attaccato a un pilone, non so come". Davide Capello, ex portiere del Cagliari oggi vigile del fuoco, racconta così la sua terribile esperienza di oggi, mentre attraversava il Ponte Morandi sull'autostrada A10 di Genova al momento del crollo. "Non capisco ancora come la mia macchina non sia stata schiacciata, io ero riuscito a uscire e sono andato giù. Mi hanno aiutato alcune persone che erano lì, poi sono arrivati i soccorsi, era una scena da film, un'apocalisse". Capello percorreva quasi ogni giorno quel ponte: "è impensabile che possa succedere una cosa del genere in una delle strade più trafficate d'Italia". ha detto Capello a SkyTg24. Decine di morti, tanti feriti estratti dalle macerie. E storie di sopravvissuti che incredibilmente sono rimasti quasi illesi. "Ero dentro al camion. Ho sentito un boato e sono volato via", racconta un autotrasportatore sopravvissuto al crollo del viadotto. "Ho sentito un colpo - racconta a CorriereTv - mi ha fatto volare via. Sono andato a urtare contro un muro. L'urto mi ha fatto cadere di una decina di metri. Mi sono sentito volare, non ricordo altro". Il camionista ha riportato solo una slogatura e una botta all'anca: "penso sia stato un miracolo", conclude. Oltre a Capello un altro calciatore si sente un sopravvissuto. "Scrivo questo messaggio per tutti quelli che mi stanno scrivendo preoccupandosi di me e della mia famiglia... Stiamo tutti bene anche se siamo passati su quel ponte esattamente dieci minuti prima del crollo", scrive su Instagram il capitano del Genoa Mimmo Criscito. "Sono vicino a tutte le famiglie delle vittime. Non è possibile che un ponte di un'autostrada possa crollare in questo modo. Bisogna fare qualcosa per questo Paese... La gente scappa proprio per queste cose... Abbiamo bisogno di sicurezza, abbiamo bisogno che qualcuno faccia qualcosa.... Questo è uno schifo", ha aggiunto Criscito.