Toninelli: chi ha sbagliato pagherà. Cinquestelle e Grandi opere "inutili", scoppia la polemica
Tanta solidarietà, ma anche le prime polemiche per la presunta mancanza di manutenzione negli ultimi decenni. Nelle ore immediatamente successive al crollo del ponte Morandi a Genova, con il bilancio delle vittime che continua a salire, le reazioni della politica si dividono tra chi manifesta la propria vicinanza alla città e alle famiglie colpite dai lutti, invitando a non fare "sciacallaggio politico", e chi invece comincia a "indagare" sulle cause della tragedia. Tra questi ultimi il ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli: "In questi 60 giorni di governo abbiamo dato immediatamente mandato di lavorare su manutenzione e messa in sicurezza dei viadotti e al loro monitoraggio attraverso dei sensori. Quasi tutti i ponti italiani, costruiti tra gli anni '50 e '70 hanno bisogno di manutenzione ordinaria. Questo governo metterà i soldi proprio lì, per evitare che capitino ancora tragedie di questo tipo. Da cittadino italiano mi dispiace constatare che su queste infrastrutture non sia stata fatta tale manutenzione e questi fatti ne sono la testimonianza". "Queste tragedie non possono accadere in un Paese civile come l'Italia - continua Toninelli -. La manutenzione viene prima di ogni cosa e i responsabili dovranno pagare fino all'ultimo. Nelle prossime ore avremo maggiori informazioni". Anche il presidente della commissione Bilancio della Camera, il leghista Claudio Borghi, pone l'accento sulla stessa questione: «Il tragico fatto di Genova ci ricorda che gli investimenti pubblici di cui abbiamo assoluta necessità sono sotto gli occhi di tutti. Ponti, strade, acquedotti. Anni di possibili manutenzioni rimandate ed accantonate "perché non c'erano soldi". Prima la sicurezza degli Italiani». Laura Ravetto, parlamentare di Forza Italia, solleva un'altra questione: "Si chiarisca se davvero le auto e i camion potessero transitare con il ponte in manutenzione". Mentre finisce nella bufera il deputato del MoVimento 5 Stelle Massimo Baroni per un tweet che, partendo dal dramma ligure, mette nel mirino le grandi opere: "A Genova è crollato il Ponte Morandi. Una notizia incredibile e una cosa inaccettabile per una nazione come l'Italia. No alle grandi opere inutili quando c'è da mettere in sicurezza le opere già esistenti". Dopo le polemiche, Baroni ha rimosso il tweet incriminato. Per il resto, come detto, prevalgono i messaggi di cordoglio. In attesa dell'arrivo a Genova del premier Giuseppe Conte, stasera, che ha rinviato la visita precedentemente prevista nella sua Volturara Appula, per il governo si fanno sentire i due vicepremier. "Stiamo seguendo minuto per minuto la situazione del crollo del ponte di Genova, ringrazio fin da ora i 200 Vigili del Fuoco (e tutti gli altri eroi) che stanno già adesso lavorando per salvare vite" fa sapere il ministro dell'Interno Matteo Salvini. Mentre il ministro dello Sviluppo Luigi Di Maio sottolinea il carattere "immane" della tragedia e ringrazia "per il loro impegno i soccorritori incessantemente al lavoro". Anche Silvio Berlusconi rivolge un "pensiero commosso alle vittime, ai loro familiari, ai feriti. A tutti loro sono vicino con grande emozione. Voglio anche esprimere vera gratitudine ai Vigili del Fuoco e a tutti i soccorritori impegnati in un'opera difficile e coraggiosa per salvare vite umane. In questo momento tutto il paese dev'essere al loro fianco, mettendo da parte polemiche e contrapposizioni di qualunque genere". Il presidente della Camera Roberto Fico, infine, rivolge dai social "un pensiero a tutte le persone coinvolte nella tragedia di Genova, e un grazie ai soccorritori che stanno facendo di tutto per salvare uomini e donne dalle macerie".