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Disastro a Genova, crolla un ponte dell'autostrada: è una strage

Cedimento del Morandi su cui scorre il tratto terminale dell'A10

Davide Di Santo
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La pioggia, un boato, lo schianto e la strada che crolla portando con sé le auto in un volo di 90 metri. Erano da poco passate le 12 di martedì mattina quando Genova ha visto avverarsi un incubo con il cedimento del viadotto Polcevera, noto come Ponte Morandi, che qui era considerato con orgoglio il "Ponte di Brooklyn" ligure. Il bilancio è spaventoso e ancora in aggiornamento: almeno 35 morti accertati, tra cui 3 bambini, ma il conteggio cresce man mano che i corpi vengono recuperati e alla fine potrebbe aumentare. Tra questi ci sarebbero tre cittadini cileni. La procura di Genova ha aperto un'inchiesta per disastro colposo e omicidio colposo plurimo a carico di ignoti per accertare le cause di quella che il Procuratore Francesco Cozzi ha definito "una tragedia immane e insensata". Per ore i soccorritori di vigili del fuoco, protezione civile e delle forze dell'ordine hanno lavorato tra le macerie, in cerca di sopravvissuti, e le operazioni vanno avanti. I vigili del fuoco hanno individuato tre punti di scavo e si stanno si stanno muovendo lungo tutto l'asse del ponte caduto. Sono 16 i feriti trasportati negli ospedali genovesi, tra cui 4 persone estratte vive dalle lamiere. Uno di loro, in codice verde, è stato dimesso. Ricoverata in codice rosso una pensionata di 75 anni che è rimasta intossicata nella sua abitazione, andata a fuoco dopo essere stata travolta. All'ospedale San Martino di Genova sono 5 i codici rossi, tutti pazienti con politraumi. Tra loro un 30enne in rianimazione in gravi condizioni con un forte trauma toracico. Ricoverato anche un 28enne che era a bordo di un tir rimasto sospeso sul bordo del precipizio, con un forte trauma a una spalla. C'è chi si è salvato per miracolo: è il caso di Davide Capello, portiere di una società di calcio amatoriale di Savone, che è sopravvissuto a un volo di 30 metri nella sua auto. I detriti sono crollati sulle case nelle vie sottostanti il ponte, via Porro e via Fillak, su diversi capannoni e su parte dell'Ikea. Tra le vittime ci sono anche due operai dell'Amiu, la ditta che si occupa della raccolta rifiuti. I due lavoratori si trovavano all'interno di un furgone all'interno dell'isola ecologica che è stata travolta da uno dei piloni crollati. Sono centinaia i residenti della zona che hanno dovuto lasciare le loro case. Molti lo hanno fatto autonomamente recandosi da amici o parenti, un centinaio passeranno la notte nel centro civico di via Buranello, messo a disposizione dal Comune. L'area nei dintorni del torrente Polcevera è stata subito isolata e sono state interrotte le forniture di gas ed energia elettrica. "Dovremo adottare un piano per mettere a frutto tutti i dati informatici e operare un monitoraggio costante e incisivo, non è possibile che si verifichino tragedie del genere", ha detto il premier Giuseppe Conte, arrivato attorno alle 18.30 sul luogo del disastro. "È ancora presto per verificare cause e responsabilità, ma tragedie del genere non devono più accadere - ha aggiunto -. Bisogna fare in modo che tutto il territorio sia messo in sicurezza". Inoltre il premier spiega che "dobbiamo lavorare alla ricostruzione del ponte, ma bisogna studiare per assicurare a Genova, e non solo, un percorso alternativo. Perché la A10 è un'arteria che interessava un traffico più intenso, non solo locale". Anche il viceministro ai Trasporti, Edoardo Rixi, ha parlato di un'inevitabile demolizione di ciò che resta del ponte. "Il problema in futuro sarà come gestire il traffico genovese, con ferrovia e autostrada inutilizzabili. Il ponte è pericoloso e andrà distrutto. Saremo più vicini possibile a istituzioni locali e città per dare un collegamento nel più breve tempo possibile", ha detto Rixi, arrivato sul luogo del disastro. Il ministro dell'Interno, Matteo Salvini, invece ha fatto sapere di non voler puntare (adesso) il dito contro nessuno, ma ai microfoni del 'Tg4' ha affermato: "Da società Autostrade, che fa un utile miliardario, vorrei e vorrò sapere, da privato cittadino e da ministro, quanto viene reinvestito in manutenzione ordinaria. Perché se uno fa profitto, deve anche meritarselo". Aggiungendo: "Serve chiarezza, non può esserci un'altra strage senza colpevoli e qui hanno nomi e cognomi ben precisi". Dunque, "qualcuno deve finire in galera". Il sindaco Marco Bucci ha proclamato per mercoledì 15 e giovedì 16 agosto, due giornate di lutto cittadino. "Si tratta di una tragedia terribile, ma Genova non è in ginocchio", ha assicurato il primo cittadino, "la città sta reagendo". Il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, ha detto di temere un numero di vittime molto più alto di quello diffuso finora. La macchina dei soccorsi e quella sanitaria hanno funzionato perfettamente, ha aggiunto, spiegando che in città è scattata una gara di solidarietà tra aziende, che hanno fornito gru e macchinari, cittadini pronti a donare il sangue e medici rientrati in servizio. "Chiariamo che non abbiamo bisogno di plasma, le scorte sono sufficienti, e il personale sanitario necessario verrà richiamato, inutile muoversi se non richiamati". A Genova gli studi dei medici di famiglia resteranno aperti per i casi meno gravi nei prossimi giorni, in modo in modo da alleggerire il lavoro dei pronto soccorso. Secondo le prime ipotesi si tratterebbe di un crollo strutturale ma molti parlano di una tragedia annunciata. "Il Viadotto Morandi ha presentato fin da subito diversi aspetti problematici, oltre l'aumento dei costi di costruzione preventivati, è necessario ricordare un'erronea valutazione degli effetti differiti (viscosità) del calcestruzzo che ha prodotto un piano viario non orizzontale", è l'analisi che l'ingegnere Antonio Brencich, professore associato di Costruzioni in cemento armato dell'Università di Genova, faceva del ponte sul Polcevera, interpellato dal sito ingegneri.it il 29 luglio del 2016. "Ancora nei primi anni '80 - ricordava Brencich - chi percorreva il viadotto era costretto a fastidiosi alti-e-bassi dovuti a spostamenti differiti delle strutture dell'impalcato diversi da quelli previsti in fase progettuale. Solo ripetute correzioni di livelletta hanno condotto il piano viario nelle attuali accettabili condizioni di semi-orizzontalità". 

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