Brescia, neonato muore per un batterio in ospedale. Altri 9 infettati
Un neonato è morto agli Spedali civili di Brescia per aver contratto un'infezione causata dal batterio 'Serratia marcescens'. Il piccolo, di nome Paolo, nato prematuro da una coppia bresciana, era ricoverato con il suo gemellino, anche lui colpito dall'infezione sviluppatasi in ambiente ospedaliero e resistente alle normali cure antibiotiche. Il suo non è un caso isolato. La direzione dell'azienda ospedaliera ha fatto sapere che sono dieci in totale i bambini risultati positivi al batterio. "Si è sviluppato un focolaio epidemico di infezione/colonizzazione da Serratia marcescens, caratterizzato da tre casi di sepsi neonatale, un'infezione delle vie urinarie e sei casi di colonizzazione", ha confermato l'ospedale. Sul caso indaga la Procura di Brescia. I carabinieri del Nas hanno acquisito la documentazione sanitaria, le procedure aziendali e tutti gli altri elementi utili alle indagini per accertare eventuali responsabilità. Una seconda inchiesta è stata disposta da Regione Lombardia. L'assessore al Welfare Giulio Gallera ha dato mandato alla Ats di Brescia di avviare una commissione d'inchiesta per verificare che siano state seguite tutte le misure ed eseguite tutte le attività necessarie per evitare infezioni. "Si tratta di iniziative che prendiamo sempre in questi casi. Quanto accaduto è un evento che colpisce, siamo vicini alla famiglia del bambino", ha dichiarato l'assessore sottolineando che l'ospedale "ci ha contattati subito e stiamo monitorando il caso". Gli Spedali civili hanno reso noto che l'infezione ha iniziato a diffondersi il 20 luglio, quando "è stata identificata una condizione di malattia da Serratia marcescens in due neonati, con isolamento del germe da emocolture (del 18 e 19 luglio) e a un terzo neonato sono stati riscontrati segni clinici di congiuntivite, con isolamento del microrganismo da tampone oculare". I primi due casi sono andati in progressivamente migliorando "e attualmente sono in via di risoluzione" mentre purtroppo "il terzo paziente ha sviluppato segni clinici da shock settico e un quadro clinico che è progressivamente peggiorato nonostante la terapia antibiotica a largo spettro e le cure intensive" fino al decesso lo scorso 6 agosto. Dopo i primi tre neonati colpiti, nel reparto sono stati identificati altri sette casi di positività al batterio (tre casi il 20 luglio, uno il 24, uno il 31, un altro il 3 agosto e l'ultimo il 6 agosto). La Asst in una nota ha assicurato di aver preso tutte le iniziative necessarie per evitare che l'infezione si estenda ad altri pazienti. È stata effettuata una bonifica ambientale in una stanza di degenza, oltre ad attività di formazione di rinforzo per il personale, tamponi bisettimanali ai neonati degenti, uno studio della colonizzazione ambientale e colloqui informativi con i genitori dei pazienti. Attualmente i neonati positivi al batterio sono ancora degenti, dei 27 negativi allo screening dieci sono stati dimessi e 17 restano ricoverati. Nelle prossime settimane la situazione continuerà a essere monitorata e l'accettazione del reparto resterà chiusa per liberare le stanze e procedere alla bonifica radicale di tutti gli ambienti.