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Vaccini, l'obbligo in scuole e asili slitta al 2019
Governo e Pd in rotta di collisione sul tema dei vaccini. A far tornare il tema di strettissima attualità due emendamenti al decreto "Proroghe" presentati e approvati che spostano al prossimo anno scolastico l'obbligo della presentazione della documentazione vaccinale per i figli iscritti alle scuole dell'infanzia. Una misura che va ad incidere sul decreto Lorenzin che prevedeva come requisito d'accesso la presentazione della documentazione vaccinale. Il Pd va su tutte le furie per quello che viene definito "un maldestro tentativo" attraverso il quale la maggioranza "getta la maschera rispetto al suo unico e vero obiettivo: aggirare il divieto". Secondo i deputati dem la volontà del governo gialloverde è quella di "demolire l'impianto della legge Lorenzin" proprio nel momento in cui "si cominciano a raggiungere dei livelli di copertura ragionevoli" facendo "un danno gravissimo ai bambini italiani". I senatori dem Dario Passini e Simona Malpezzi si spingono oltre parlando apertamente di "vittoria dei no vax" a scapito "dei più piccoli e dei più fragili". Di tutt'altro parere il Sottosegretario alla Salute, Maurizio Fugatti: "Per il prossimo anno scolastico tutti i bambini, compresi quelli sprovvisti di documentazione sulla loro vaccinazione, potranno accedere alle scuole per l'infanzia. L'obbligo slitta al 2019-2020. Una decisione di buon senso per la quale esprimiamo grande soddisfazione", dice l'esponente della Lega. Dal M5S, invece prendono la parola Paola Taverna, vicepresidente del Senato, e Pierpaolo Sileri, presidente della Commissione Igiene e Sanità di Palazzo Madama. "Si tratta di una deroga messa a punto in attesa della presentazione del ddl sui vaccini che depositeremo a breve - dichiarano spiegando la ratio del provvedimento - a un mese e mezzo dalla ripresa dell'attività scolastica facciamo in modo che i bimbi vi possano accedere".