Caso Scieri, arrestato un ex militare per la morte del paracadutista
Indagate altre due persone
Stava per lasciare l'Italia L'ex militare arrestato nell'ambito dell'inchiesta sulla morte di Emanuele Scieri, il parà di leva 26enne che fu trovato morto il 16 agosto del 1999 nella caserma Gamerra a Pisa. A spiegarlo, questa mattina nel corso di una conferenza stampa, è stato il procuratore di Pisa, Alessandro Crini. "La vicenda - ha detto Crini - ha avuto un'accelerazione nella giornata di ieri perché una delle tre persone da tempo indagate stava per lasciare il territorio nazionale e sarebbe stato complicato riportarcelo". L'accusa contestata all'ex militare, che all'epoca dei fatti era caporale nella caserma Gamerra, è concorso in omicidio volontario. Per l'uomo sono stati disposti gli arresti domiciliari. "L'indagine - ha proseguito il procuratore di Pisa - ha consentito di perfezionare la conoscenza relativa al nonnismo: questo dato emerge anche con modalità tali da ritenere che contro Scieri ci sia stata un'aggressione da parte dei 'nonni' anche mentre era a terra. Si tratta di ipotesi indiziarie che sono suffragate anche dalle consulenze tecniche allegate alle conclusioni della commissione parlamentare d'indagine". "Abbiamo ritenuto di accertare la permanenza in vita di Scieri - ha proseguito Crini - e siamo arrivati alla conclusione che ci fosse il tempo per soccorrere Emanuele e per questo contestiamo l'omicidio volontario proprio perché il giovane è stato lasciato agonizzante a terra. Questa dinamica non è una nostra congettura, ma ricavata dai vecchi accertamenti attualizzata con quelli peritali effettuati dalla commissione parlamentare. Sulle modalità con cui si sarebbero svolti i fatti c'è stata sostanziale condivisione anche con le testimonianze che abbiamo raccolto e ciò dimostra che la nostra ipotesi accusatoria non è campata in aria".