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Il Papa vuole accogliere la nostra rovina

L'ennesimo appello di Bergoglio ad aprire le porte a chi vuole sopprimerci

Alessandro Meluzzi
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Il bianco Saruman, potente aedo del migrazionismo globalista di Soros, ha cantato anche ieri la sua ossessiva e ripetitiva canzone dalla Loggia di San Pietro. Insomma, bisogna assolutamente che i salvataggi nel Mediterraneo riprendano e che Open Arms nei suoi strepiti venga ascoltata. Ascoltata anche quando divulga palesi falsificazioni come le fotografie di una donna, detta Josefa, che sarebbe rimasta a lungo in mare mentre presenta cute perfetta e unghie perfettamente laccate. La propaganda globalista non demorde. Tanto grande è l'affare e tanto radicato il disegno geopolitico che non basterà certamente la resistenza eroica del governo italiano e di una parte del Parlamento a sventare un disegno che secondo un divulgato documento dell'ONU avrebbe dovuto portare centocinquanta milioni di Africani in Europa entro il 2050. Tant'è. Sicuramente Bergoglio è parte di questo disegno già dall'origine del suo pontificato. Ma quello che ancora più preoccupa oggi è il fatto che l'aggressività di questo schieramento planetario sta superando ogni soglia di ritegno e di vergogna. Open Arms che si appresta a denunciare il programma italiano per strage, o qualcosa del genere, dovrebbe essere denunciata per strage e per favoreggiamento della migrazione clandestina, utilizzando sterminate risorse economiche e protezioni giuridiche per sconvolgere la nostra comunità nazionale e la sicurezza del nostro paese, spalancando le porte ad un futuro terrificante. Abbiamo notizie da Torino: i cosiddetti profughi del villaggio olimpico, occupato dal 2007, se ne andranno da lì -d'accordo con la sindaca Appendino- solo se riceveranno, oltre le prebende economiche di sempre, case gratuite per almeno un lustro. Cosa che nessun italiano -povero o meno povero- ha mai potuto ottenere in nessuno dei tempi, né remoti né recenti. Bene ha fatto Giorgia Meloni a lanciare il tema di una denuncia penale internazionale nei confronti di Open Arms e verso le altre organizzazioni migrazioniste che, in combutta con le mafie sudsahariane, gestiscono il più lucroso traffico di umani. Traffico più consistente insieme a quello della droga e delle armi, con i quali si intreccia strutturalmente. Già, perché anche di armi si tratta. Ci viene rivelato da un'acuta analisi che un'organizzazione denominata Viking, braccio della mafia nigeriana, sta gestendo in questo momento in Sicilia lo smistamento dei migranti per varie cooperative amiche. Ma non è tutto qui. Infatti, la stessa organizzazione, dotata di struttura para-militare, agisce secondo costumi tradizionalmente africani: gruppi di banditi armati si preparano ad occupare territorialmente segmenti di territorio, cominciando da cascine e fattorie, paesi abbandonati o quasi, controllando così il territorio a macchia di leopardo. Basta viaggiare per l'Africa per vedere come questa strategia sia stata efficacemente applicata. Immaginiamo due-trecento nerboruti Africani, armati di machete, che occupano un villaggio. Queste son le cose su cui Saruman-Bergoglio dovrebbe riflettere. Ma pare sia occupato in ben altro. Forse è la prima volta da quando Gregorio VII chiamò i Vichinghi ad occupare Roma, che un papa si occupi non del proprio gregge ma di coloro che vorrebbero sopprimerlo. Almeno Gregorio era una persona seria e forse aveva le sue buone ragioni per portare gli stranieri in patria. È una bruttissima storia. Salvini e Meloni resistete.

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