La truffa nel Principato
Ecco tutte le bugie di Gianfranco. Il giudice: non è un povero allocco
Le verità non dette, piano piano, sono venute quasi tutte a galla. Ad aprile dell'anno scorso l'avvocato Michele Sarno, legale di Gianfranco Fini, aveva ammesso in diretta tv che l'allora presidente della Camera aveva lasciato i suoi incarichi istituzionali per accompagnare Elisabetta Tulliani a Montecarlo a seguire i lavori di ristrutturazione dell'appartamento che il cognato, Giancarlo Tulliani, aveva acquistato da Alleanza nazionale tramite due società offshore, con i soldi del «re delle slot» Francesco Corallo. Fino a quel momento Fini aveva sempre negato di essersi recato nel Principato; nonostante l'immobiliarista Luciano Garzelli, incaricato di seguire il restyling della casa, abbia spiegato: «Il signor Tulliani mi chiamò da Roma, era inizio luglio (2010, ndr), mi disse che il presidente Fini con la sua compagna erano stati nell'appartamento il giorno prima e che per una perdita d’acqua il parquet si era sollevato». Nell'interrogatorio del 10 aprile 2017 Fini ha riferito ai pm che Elisabetta si era limitata ad aiutare il fratello. Eppure era lei che dava indicazioni all'architetto. Era lei che insieme al marito volava nel Principato per seguire da vicino i lavori. È stata lei a scegliere la cucina e (guarda caso) non si è fatta accompagnare dal fratello, ma da Fini, che, mentre presiedeva le sedute della Camera, trovava il tempo per scegliere i fornelli al cognato. «L'acquisto della Scavolini è stato trattato personalmente da Fini e dalla sua signora insieme a uno stock di sedie e tavoli per una casa all’estero», avevano spiegato a «Il Giornale» due dipendenti del mobilificio romano Castellucci. «Elisabetta mi ha sempre negato di essere comproprietaria dell’appartamento di Montecarlo – aveva garantito Fini ai pm, in un primo momento – Ancora oggi, per quanto a mia conoscenza, non sa in che modo e in che misura sia stata coinvolta dal fratello nelle vicende delle società Printemps e Timara». SE VUOI CONTINUARE A LEGGERE CLICCA QUI